Alcuni
giovani carlentinesi, già campisti, hanno invitato i loro coetanei a scoprire
la forza e la gioia dell’incontro con Gesù partecipando al I° Campo Base S.
Tecla, svoltosi a Francofonte e conclusosi con il bel rientro nella chiesa
della parrocchia Santa Tecla di Carlentini. Sufficientemente condivisa la
partecipazione dei fedeli e dei diversi cursillisti intervenuti. Nei tre giorni
la forza e la gioia della fede hanno persuaso i neo campisti a riflettere su quanto sia
necessario uscire dall’isolamento, anche mediatico, per condividere il tesoro
di credere che Dio è loro amico.
Mons
Mario Russotto, vescovo di Caltanissetta (corsista all'età di 19 anni) avrebbe detto ai giovani
al rientro del campo base:”Carissimi Giovani, …. sarebbe proprio bello se a parlare foste
voi, … per raccontare il vostro modo di
vedere la Chiesa; per comunicare le fatiche, le difficoltà e le delusioni; per
dire la vostra fede e aiutarci ad entrare nel “pianeta giovani”; per renderci
partecipi delle vostre speranze e offrire il vostro contributo di idee,
riflessioni e attese alla nostra Comunità ecclesiale.
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Paolo
VI, parlando dei giovani ebbe a dire: “Dall’incontro
fra l’essere umano che possiede - per alcuni anni decisivi - la disponibilità
della giovinezza, e la Chiesa nella sua permanente giovinezza spirituale,
sgorga necessariamente, da una parte e dall’altra, un’intensissima gioia e una
promessa di fecondità… riteniamo di possedere tutte le ragioni di confidare -
poiché proprio di questo si tratta - nella gioventù cristiana: essa non verrà
meno alla Chiesa se, nella Chiesa, vi saranno abbastanza persone mature, capaci
di comprenderla, di amarla, di guidarla e di aprirle un avvenire,
trasmettendole in tutta fedeltà la Verità che rimane” (Gaudete in Domino, n. 6).
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Concludo
con Mons. Russotto:” È importante,
carissimi, imparare a scrutare i segni con i quali Dio ci chiama e ci guida.
Quando si è consapevoli di essere da Lui condotti, il cuore sperimenta una
gioia autentica e profonda, che si accompagna ad un vivo desiderio di incontrarlo
e ad uno sforzo perseverante per seguirlo docilmente”.
LuigiMajorca
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