giovedì 11 gennaio 2018

DARE SENSO ALLA VITA

IL RIENTRO DEL PRIMO CAMPO BASE SANTA TECLA DI CARLENINI

Alcuni giovani carlentinesi, già campisti, hanno invitato i loro coetanei a scoprire la forza e la gioia dell’incontro con Gesù partecipando al I° Campo Base S. Tecla, svoltosi a Francofonte e conclusosi con il bel rientro nella chiesa della parrocchia Santa Tecla di Carlentini. Sufficientemente condivisa la partecipazione dei fedeli e dei diversi cursillisti intervenuti. Nei tre giorni la forza e la gioia della fede hanno persuaso  i neo campisti a riflettere su quanto sia necessario uscire dall’isolamento, anche mediatico, per condividere il tesoro di credere che Dio è loro amico.

Mons Mario Russotto, vescovo di Caltanissetta (corsista all'età di 19 anni) avrebbe detto ai giovani al rientro del campo base:”Carissimi Giovani,  …. sarebbe proprio bello se a parlare foste voi,  … per raccontare il vostro modo di vedere la Chiesa; per comunicare le fatiche, le difficoltà e le delusioni; per dire la vostra fede e aiutarci ad entrare nel “pianeta giovani”; per renderci partecipi delle vostre speranze e offrire il vostro contributo di idee, riflessioni e attese alla nostra Comunità ecclesiale.

Click to play this Smilebox slideshowI giovani campisti non si sono, certo, tirati indietro ed hanno reso le loro esperienze spirituali con semplicità e con quella schiettezza che solo loro sanno regalare.

Paolo VI, parlando dei giovani ebbe a dire: “Dall’incontro fra l’essere umano che possiede - per alcuni anni decisivi - la disponibilità della giovinezza, e la Chiesa nella sua permanente giovinezza spirituale, sgorga necessariamente, da una parte e dall’altra, un’intensissima gioia e una promessa di fecondità… riteniamo di possedere tutte le ragioni di confidare - poiché proprio di questo si tratta - nella gioventù cristiana: essa non verrà meno alla Chiesa se, nella Chiesa, vi saranno abbastanza persone mature, capaci di comprenderla, di amarla, di guidarla e di aprirle un avvenire, trasmettendole in tutta fedeltà la Verità che rimane” (Gaudete in Domino, n. 6).


Questi due pensieri possono ben rappresentare una sintesi dello sforzo di due giovani sacerdoti, don Luca Gallina  e don Alfredo Andronico, che hanno parlato ai giovani della gioia di conversare di Cristo, di annunciare la “Buona Novella”, avanzando  la proposta di perseguire un cammino che dia loro “il senso della vita”.
Al rientro i nuovi campisti sono apparsi assai razionali nelle loro testimonianze, lontani da quello stato emotivo che subito svanisce a contatto con la quotidianità e che per tre giorni avevano dimenticato. Buon segno e un  buon augurio perché la fiamma della ritrovata fede non si spenga ma venga alimentata con costanza.

Concludo con  Mons. Russotto:” È importante, carissimi, imparare a scrutare i segni con i quali Dio ci chiama e ci guida. Quando si è consapevoli di essere da Lui condotti, il cuore sperimenta una gioia autentica e profonda, che si accompagna ad un vivo desiderio di incontrarlo e ad uno sforzo perseverante per seguirlo docilmente”.
LuigiMajorca


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