sabato 26 maggio 2018

SANTISSIMA TRINITA' DI P. FERNANDO ARMELLINI


La gioia di scoprire l’arcano mistero

Non abbiamo l'esclusiva della fede in Dio, ma l'affermazione che, nell'unico Dio, esiste una paternità, una filiazione e un dono d'amore è specifica del cristianesimo. 
Con un termine astratto, non biblico e certo inadeguato, chiamiamo questo mistero Trinità.
La rifiutano gli ebrei che, nella preghiera del mattino e della sera, ripetono: «Il Signore è uno solo» (Dt 6,4-5); non l'accettano i musulmani, per i quali solo «Allah è grande e Maometto è il suo profeta».
Noi parliamo di mistero, non nel senso di realtà oscura, incomprensibile e, se intesa male, anche contraria alla ragione, ma di ricchezza di vita infinita dell'unico Dio; trascende ogni comprensione e progressivamente si svela all'uomo per introdurlo nella pienezza della sua gioia.
Sarà possibile all'uomo sondare questo imperscrutabile segreto? 
Un saggio, vissuto al tempo di Gesù, asseriva: «A stento ci raffiguriamo le realtà terrestri, scopriamo con fatica quelle a portata di mano; ma chi può rintracciare le cose del cielo?» (Sap 9,16).
Per penetrare nel mistero di Dio i musulmani hanno il Corano dal quale ricavano i novantanove nomi di Allah; il centesimo rimane indicibile, perché l'uomo non può comprendere tutto di Dio.
Gli ebrei scoprono il Signore attraverso gli avvenimenti della loro storia di salvezza, meditata, riscritta e riletta per secoli, prima di essere consegnata definitivamente al popolo, e molto tardi, nei libri santi.
Per i cristiani il libro che introduce alla scoperta di Dio è Gesù Cristo. Egli «è il libro aperto a colpi di lancia», è il Figlio che, dalla croce, rivela che Dio è Padre e dono d'Amore, Vita, Spirito.

Prima lettura (Dt 4,32-34.39-40)
Mosè parlò al popolo dicendo:

sabato 19 maggio 2018

CONVIVENZA TERRITORIALE DI STUDIO – TERRITORIO 1- LA DOMENICA

Click to play this Smilebox slideshowIII° GIORNO – LA DOMENICA – I SALUTI
La domenica è iniziata con una buona colazione, poi le lodi e la seconda relazione del coordinatore nazionale Armando Bonato sul tema “L’equipe: Comunità Orante: il servizio nei tre giorni, l’accompagnamento”.
Il coordinatore, concludendo a detto:
  i responsabili devono essere i primi ad arrivare in Ultreya per accogliere con gioia, entusiasmo ed amicizia sia i nuovi che gli altri, per creare il clima del terzo giorno del cursillo.
Con questo clima sarà più facile fare:
-      la Riunione di Gruppo con chi trovi
-      l’Ultreya – la Riunione delle Riunioni di Gruppo – dove con le testimonianze e il Rollo mistico tutti potranno ritornare nei propri ambienti ricaricati e testimoniare Cristo con convinzione”.
La relazione ha avuto una appendice sul tema trattato il sabato, che ha approfondito il tema della “Scuola Resposabili” centro pulsante, operativo e propositivo dell’Associazione e quindi del movimento.
L’argomento ha monopolizzato il successivo lavoro dei gruppi e le varie relazioni degli stessi. 
Poi gli interventi di chiusura dei responsabili territoriali, particolarmente efficace quello del coordinatore Francesco Castano.
Santa Messa, pranzo… infine i saluti.


PS. Nella pagina “PDF” potete scaricare il file che riporta per intero la seconda relazione del Coordinatore Nazionale Armando Bonato.

Luigi Majorca

mercoledì 16 maggio 2018

CONVIVENZA TERRITORIALE DI STUDIO – TERRITORIO 1 - IL SABATO

Click to play this Smilebox slideshow
 SABATO, II°  GIORNO
Dopo la celebrazione delle lodi e della S. Messa, P. Luigi Saladdino, animatore spirituale territoriale, ha regalato ai presenti un rollo spirituale dal titolo “Le Beatitudini icona di Cristo”. A seguire i lavoro dei cinque gruppi, le relazioni sul tema ascoltato ed il pranzo.

Click to play this Smilebox slideshow
Alle 16, Il coordinatore nazionale, Armando Bonato, ha trattato con assoluta lucidità il tema “Comunità orante: La scelta, la chiamata, la formazione”. La relazione, frutto di un evidente studio approfondito e di tanta esperienza, ha chiarito, tra l’altro:
  L’avvenire del mcc risiede in gran parte nella selezione dei candidati, seguendo questa indicazione:
·       non molti, ma i migliori
·       non masse, ma piccole e scelte élite
·       non vagoni, ma locomotive
·       non i cattivi o i buoni, ma le persone più efficaci con inquietudine divina e umana, con capacità di influenzare nel loro ambiente per le loro qualità umane
·       al mcc non serve chiunque, ma certe donne e certi uomini.
A questi l’équipe deve essere preparata a portare la propria testimonianza di vita.”

PS. Nella pagina “PDF” potete scaricare il file che riporta per intero la prima relazione del Coordinatore Nazionale Armando Bonato.



martedì 15 maggio 2018

CONVIVENZA TERRITORIALE DI STUDIO – TERRITORIO 1

Click to play this Smilebox slideshowL’ARRIVO

Nella splendida cornice della città di Troina, “Civitas Vetustissima”, ospiti della  “Cittadella  dell’Oasi”,  si è svolta la convivenza territoriale di studio  dell’Associazione dei Cursillos di Cristianità in Italia del Territorio 1 (Sicilia) nei giorni dal 10 al 13 di maggio.
La prima giornata è stata dedicata ai sacerdoti venuti dalle varie diocesi siciliane, mentre i laici  si sono presentati, come previsto, alle ore 15 del venerdì 11 maggio.
Dopo la celebrazione Eucaristica presieduta dall’animatore spirituale nazionale, P. Matteo Borroni e i saluti di benvenuto del coordinatore territoriale, Francesco Castano, i presenti hanno ascoltato la bellissima relazione spirituale di P. Matteo sul tema “La Vita nuova in Cristo”.
Sono seguiti, la foto collettiva, i lavori di gruppo, la cena e le relazioni sul tema trattato.
Luigi Majorca

P.S. Prossimo post la giornata di sabato. A seguire l’ulteriore post della giornata di domenica con tante foto.

 

lunedì 7 maggio 2018

CORREZIONI NON COMUNICATE

Si comunica che contrariamente da quanto previsto negli eventi programmati del sito nazionale, il prossimo Coordinamento Nazionale  di Maggio e l'Assemblea Nazionale si terranno entrambi presso il "Carmelo di Sassone" località Ciampino ROMA.

Il Cineforum organizzato dall'ultreya di Augusta previsto per il 18 maggio si terrà il 25 maggio.

sabato 5 maggio 2018

P. Fernando Armellini - Biblista


Sesta domenica di Pasqua.
Siamo amati, per questo amiamo.


Baal, il grande dio adorato in tutto l'antico Medio Oriente, era il signore della pioggia, il «cavaliere delle nubi» dal quale dipendeva la fecondità dei campi e degli animali. A lui bruciarono incenso e piegarono le ginocchia anche gli israeliti, suscitando la gelosia del Signore e lo sdegno dei profeti. 
Nella Bibbia, il suo nome compare spesso accompagnato da quello di un luogo - Baal-Safon, Baal-Peor, Baal-Gad... - corrispondente al monte su cui sorgeva il santuario in cui era venerato. Come lui, anche le altre divinità di tutta quell'area geografica erano identificate con il nome del luogo dove i devoti si recavano per rendere loro culto.
In questo ambiente culturale, sorprende che gli israeliti concepissero il loro Dio come colui che lega il proprio nome non a un luogo, ma a delle persone: «Io sono il Dio di tuo padre - dichiara a Mosè - il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe» (Es 3,6); «Io sono con te - ripete spesso al suo popolo - non smarrirti, perché io sono il tuo Dio» (Is 41,4).
Israele aveva compreso che il Signore legava il suo cuore all'uomo, che si prendeva cura del suo popolo, tuttavia lo immaginava anche pronto a castigare «la colpa dei padri nei figli e nei figli dei figli, fino alla terza e quarta generazione» (Es 34,7). 
Aveva contemplato l'opera delle sue mani, ma non aveva ancora visto il suo volto di Emmanuele - Dio con noi - e, soprattutto, non aveva ancora scoperto il suo cuore.
Il discepolo che, durante la cena, reclinò il suo capo sul petto del Signore, ci ha rivelato che Dio è amore, solo amore e che chiunque ama è da lui generato.
C) Per interiorizzare il messaggio, ripeteremo:
«Quando comprenderò l'Amore,
imparerò ad amare».



Prima lettura (At 10,25-27.34-35.44-48)
25Mentre Pietro stava per entrare,