mercoledì 28 febbraio 2018

A RAGION VEDUTA

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NON SOLO NOI

Sabato 24 febbraio del 2018 presso il salone del “Centro Utopia” non c’eravamo solo noi dell’ultreya di Augusta ma anche diversi “lontani” invitati per conoscerli, conoscersi, e fare amicizia.
Come è nostra consuetudine il ciclo del “Cineforum” è destinato al “pre-cursillo”.
E’ questa un’occasione privilegiata non solo per condividere i tanti temi scottanti che il film ci propone, ma anche un’opportunità per stabilire diverse conoscenze, specialmente nella successiva cena conviviale.
La serata è ben riuscita, il film, molto bello, e la discreta serata ha aiutato gli  amici dell’ultreya di Augusta a partecipare all’evento, molto apprezzato da tutti gli intervenuti.

Peppe Tringali 

martedì 27 febbraio 2018

PREGARE E' VIVERE


Il valore della preghiera in Gesù
e preghiera comunitaria

2° Catechesi di don Angelo Saraceno

“Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui” (Lc 9,18)
Non è un’annotazione di transizione, ma una prospettiva teologica: Gesù è in un luogo “solitario” ma non è isolato, perché “i discepoli erano con lui”. È solo ed è in compagnia.
Quando nella preghiera pensiamo di “isolarci” fuggiamo dalla nostra vocazione. Al contrario, se la nostra è vera preghiera, non siamo mai solitari anche se fisicamente siamo soli, perché siamo abitati dalla missione battesimale che ci apre all’ecclesialità universale. O la nostra preghiera è cristologica, nel senso che possiede lo spirito di Gesù, o è solo un parlarsi addosso o un volare sulle nubi dei sogni anche a occhi aperti.
Gesù prende coscienza della sua missione e delle scelte della sua vita nella preghiera.
Pregare è capire quale deve essere la direzione della vita alla luce della Parola e dentro la comunità orante. Dal comportamento di Gesù impariamo la differenza tra “solitudine” e “solitarietà o essere solitari”.
La “solitudine” è uno stato dell’essere, perché la solitudine è la profondità del proprio io, la capacità di stare con se stessi abitando il pozzo profondo di sé.


lunedì 26 febbraio 2018

BASTA ASCOLTARE SENZA LEGGERE ?



Il Cursillista si regge su  TRE PIEDI : “Pietà, Studio e Azione”.
Il secondo “piede” é costituito dallo studio, risulta sempre più necessario, perciò, nutrire la fede con uno studio serio, che ci aiuti a renderci conto della “solidità” delle verità cristiane.
Tutti i “Dirigenti” ( o responsabili), comunque, devono fare catechesi nelle loro parrocchie, ossia devono intraprendere un cammino di fede, che li abiliti a conoscere sempre più il Signore e il Vangelo. Va ricordato, in questo ambito, che i tre giorni del Cursillo non intendono offrire una catechesi sistematica ed esaustiva.
Ora, ritenete voi che per crescere nella fede con lo  studio, basta ascoltare senza leggere? Imparare a studiare non è semplice -“Potreste pensare di studiare la caduta dell’impero romano senza aprire e leggere il libro di storia?” A parte i casi disperati che mi rispondono “Sì”, ovviamente non è possibile.
Se prima non leggi semplicemente quello che devi imparare e cerchi immediatamente di memorizzarlo finirai col confonderti le idee. Accade spesso, poi,  che se più persone dicono cose diverse con riferimento ad uno specifico argomento la confusione aumenta. Quindi per farsi un’idea di quello che vogliamo imparare è bene leggere.  
Quando ti approcci ad un nuovo argomento di studio la prima lettura è importante. Ti conviene, poi,  rileggere attentamente il testo della catechesi fin da subito, ragionando sulle cose che si leggono sviscerando più approfonditamente gli argomenti, così da potersene impadronirsene. Delinea, infine, il principale filo conduttore delle tematiche principali al quale poi si aggancia tutto il resto. 
Fatti sempre nuove domande e se c’è una traccia seguiamola ci sarà utile.
Questa è la premessa alla pubblicazione di alcune catechesi che ci accompagneranno nel cammino quaresimale. Quindi leggetele, magari dopo averle scaricate in un documento cartaceo.
Luigi Majorca


venerdì 23 febbraio 2018

PILLOLE DI FORMAZIONE - LA SCUOLA DEI DIRIGENTI (o responsabili) – Ultima parte


SCHEMA DELLO SVOLGIMENTO DELLA SCUOLA RESPONSABILI
La scuola dei dirigenti (o responsabili) si svolge normalmente in due parti:
-Prima Parte : Momento Formativo Vivenziale
               o Momento Formativo metodologico
-Seconda parte: Riunione dei gruppi operativi.


(Dalla guida dei responsabili di Don Francesco Santana). Noi lo proponiamo in forma più articolata, dettata da esigenze di formazione e di pratica gestione del movimento.

PRIMA PARTE
* Preghiera Iniziale: massimo 5 minuti, a cura di  …........
* Rollo Sacerdotale: massimo 15 minuti, a cura di ……   Tema  ………..
* Rollo Laico: massimo 15 minuti, a cura di …… Tema ……..

PAUSA   10      MINUTI (dolorosa, consegna foglio presenze)

SECONDA PARTE
-Riunione dei gruppi operativi max 30 minuti, per la programmazione delle iniziative da intraprendere con riferimento alla specificità del Gruppo;
-Resoconto dei gruppi max 5 minuti;
-Preghiera finale di ringraziamento a cura dell’animatore diocesano.

A seguire
Saluti ed acquisto libri a cura del responsabile materiale e finanze

L’ITINERARIO È CICLICO, nel senso che, una volta concluso il primo triennio sui temi sia dal punto di vista dottrinale che metodologico, si possono riprendere gli stessi temi ma con contenuti più approfonditi e ricchi, tenendo conto di quelli che man mano entrano a far parte della Scuola dei Dirigenti (o responsabili).
La programmazione dei progetti dei singoli gruppi operativi e le loro iniziative sono, invece, pianificate e variano di anno in anno tenendo conto delle esigenze  del movimento all’inizio di ogni anno.

Fine argomento (tratto dalle lezioni di metodo del 2016)
Luigi Majorca


giovedì 22 febbraio 2018

PILLOLE DI FORMAZIONE - LA SCUOLA DEI DIRIGENTI (o responsabili) - Parte terza


IL PROGETTO FORMATIVO TRIENNALE.
Il primo esempio di piano formativo dottrinale è stato formulato da don Giuseppe Cascone nell’anno 2000, piano formativo che ancor oggi a distanza di 18 anni qualche diocesi continua ad utilizzare:
-Nel primo anno si approfondisce il mistero di Cristo,
-Nel secondo anno il “mistero della Chiesa,
-Nel terzo anno la “Vita nuova in Cristo   e nello Spirito.
Questo perché:
-Nel primo anno si vuole approfondire  come vivere nella fede e come  vivere nella grazia,
 - Nel secondo anno come vivere nella chiesa e come vivere nella sacramentalità,
- Nel terzo anno come vivere nella carità e come vivere nella speranza.

Noi suggeriamo di sviluppare, nel nuovo contesto in cui ci si viene a trovare, un piano triennale sempre diverso e sulla base dei suggerimenti dell’animatore spirituale, dopo aver consultato il proprio Vescovo.

UN ESEMPIO DI  PROGETTO FORMATIVO TRIENNALE DI TEMI METODOLOGICI CHE PROPONIAMO:lo so:
-Nel primo anno si approfondisce “Il Pre-Cursillo”,
-Nel secondo anno si approfondisce “Il Cursillo”,
-Nel terzo anno” si approfondisce il Post –Cursillo.

Questo perché
NEL PRIMO ANNO SI INTENDONO APRROFONDIRE TEMI PERTINENTI A:
-Pre-evangelizzazione
-Studio e scelta dell’ambiente
-Ricerca e scelta della vertebra (vertebrazione degli ambienti).

NEL SECONDO ANNO SI INTENDONO APRROFONDIRE TEMI PERTINENTI A:
-Preparazione dell’équipe,
-Studio e significati dei rollos
-Liturgia del rientro e dell’accoglienza in ultreya.

NEL TERZO ANNO SI INTENDONO APRROFONDIRE TEMI PERTINENTI A:
-Vivenza e Convivenza del fondamentale cristiano,
- L’ultreya ed i gruppi di ultreya,
- La riunione di Gruppo e il Gruppo Personale

Fine parte terza (tratto dalle lezioni di metodo del 2016)
Luigi Majorca


mercoledì 21 febbraio 2018

INSEGNACI A PREGARE di Don Angelo Saraceno


 
Introduzione

Pregare non è facile
1)      A che serve pregare, io credo nel Signore, lui sa tutto …
2)      Non ho tempo per pregare.
3)      Io non so pregare e quando ci tento mi distraggo …
4)       Prego quando ne ho voglia e vado a Messa quando mi sento …
5)      Pregare è una perdita di tempo.
6)      Nessuno mi ha insegnato a pregare.
7)      A volte dico le mie preghiere.
Prova a continuare le obiezioni aiutato dalle tue esperienze e conoscenze …
Cercando risposte a queste difficoltà.

Tu preghi? Perché preghi? Chi ti ha insegnato a pregare? Come preghi? Quando preghi? Hai mai insegnato a qualcuno a pregare? È facile per te pregare?
Con le tue preghiere è cambiato mai qualcosa.
Il pregare ti aiuta nel vivere la tua fede?
Quali difficoltà provi nel pregare?
Pregare è  innamorarsi                                                  
Cosa significa pregare?

martedì 20 febbraio 2018

IL CORAGGIO DI FERMARSI, RIFLETTERE E CONDIVIDERE.


Riportiamo integralmente il documento pensato da don Angelo Saraceno e donato alla sua comunità per fermarsi, riflettere e condividere l’inizio di un cammino quaresimale, un cammino “in salita” per meglio comprendere nel silenzio l’Amore ed il “passare oltre di nostro Gesù Cristo”.

Giornata di deserto comunitario
Sabato 17 febbraio 2018 – Centro Utopia
Ferma il tempo
Passiamo le nostre giornate a fare, non abbiamo tempo di essere, non troviamo il tempo per pensare chi siamo, cosa desideriamo dalla vita, dove stiamo andando, per che cosa vale la pena vivere.
Alziamo lo sguardo dai telefonini per tornare a guardare il cielo e gli altri.
Dio come sei? Dio chi sei? Dio dove sei?
In viaggio con Tobia
Non siamo soli
Come ci accorgiamo dell’amore di Dio? Non sempre è facile!

lunedì 19 febbraio 2018

INAUGURATO IL VIAGGIO VERSO PASQUA


Il 17 febbraio 2018 i cursillisti insieme agli amici della comunità della parrocchia di “Santa Lucia di Augusta” si sono riuniti per  meglio prepararsi   all’itinerario quaresimale.
La giornata è iniziata alle ore 08.00 con la partecipazione alla Santa Messa, subito dopo, alle ore 09.00 la comunità  si è  ritrovata presso il “Centro Utopia” di Augusta.
Invocato lo Spirito Santo, don Angelo Saraceno ha illustrato il programma della giornata, consegnando un suo lavoro titolato: “Giornata di deserto comunitario”, una esortazione a fermarsi e riflettere.
 “Chi siamo, cosa desideriamo dalla vita, dove stiamo andando, per che cosa vale la pena vivere ….. torniamo a guardare il cielo e gli altri”
Poi, tre domande: ”Dio come sei?  Dio chi sei?  Dio dove sei?”
Il lungo ed eccellente lavoro del sacerdote, pensato e scritto alle luci dell’alba, ha consentito a tutti di seguire le tracce indicate per elaborare spunti di riflessione sull’itinerario spirituale verso la Pasqua, il cammino dei credenti desiderosi di solidarizzare con Gesù avviato sulla via della croce.
Il pranzo comunitario alla “cursillista” (pranzo a Sacco) ha concluso la prima parte della giornata.
A seguire il dibattito e le riflessioni degli otto gruppi che si erano formati in mattinata.
Alle ore 18, con la benedizione dell’animatore spirituale don Angelo e dopo i consueti saluti ed abbracci, il ritorno a casa.
Giulio

L’interessante documento, dal titolo “Giornata di deserto comunitario”, utile per qualunque giornata di condivisione nelle settimane di “Quaresima” sarà pubblicato in altro articolo e potrà essere scaricato dalla pagina “PDF” nella Cartella “Altri Documenti”.

domenica 18 febbraio 2018

PILLOLE DI FORMAZIONE - LA SCUOLA DEI RESPONSABILI – PARTE SECONDA


COS'É   E A CHE SERVE LA SCUOLA DEI DIRIGENTI (  O RESPONSABILI).

Tutti coloro che hanno chiesto di far parte della Scuola Responsabili (oggi chiamati Dirigenti) sono anche gli stessi che formano L’Associazione, sicché “Scuola dei dirigenti” e “l’Associazione” sono la stessa cosa. Anche il coordinamento è una “costola” elettiva di fratelli della Scuola dei Dirigenti.
La Scuola dei Dirigenti l’abbiamo definita “L’officina di montaggio di tutti i pezzi della metodologia dei Cursillos. La scuola dei dirigenti (o responsabili) è un elemento essenziale per la continuità, lo sviluppo ed il raggiungimento della finalità del MCC. E’ il centro che anima tutto il movimento. Porta avanti tutte le iniziative formative ed apostoliche del Cursillo in ogni chiesa locale, sotto la guida del Vescovo e del Coordinamento diocesano.
Questa consapevolezza, che non è ancora maturata nelle nostre diocesi, è stata valorizzata dallo Statuto all’art. 14. ( IF n. 319).
Senza la Scuola, non c’é il movimento.
La Scuola promuovere l’azione di fermentazione evangelica e di evangelizzazione negli ambienti attraverso l’azione dei singoli dirigenti o dei gruppi esistenti nella Scuola.
Questa finalità essenziale deve sempre essere presa in grande considerazione e sottoposta nel tempo a revisione.
Nella sua specificità la Scuola dei Dirigenti deve curare in modo particolare la formazione specifica, per l’attività del MCC, APPROFONDENDO: lo studio e la vivenza del Carisma, la Mentalità, la Strategia e del Metodo in tutti i suoi aspetti.
I lavori della Scuola sono guidati dal Coordinatore diocesano e dall’Animatore Spirituale diocesano, mentre l’itinerario formativo della Scuola è progettato e condotto da un gruppo operativo denominato “Gruppo Scuola”, che viene coordinato da un Dirigente, il quale funge da Rettore della Scuola.
La Scuola ha l’obiettivo di attuare un progetto di formazione continua dei dirigenti. Questo si cerca di attuarlo attraverso un ciclo triennale di temi, che vengono sviluppati sia dal punto di vista dottrinale che da quello metodologico. In altre parole per ogni singolo tema si cerca di presentare il significato teologico e la sua applicazione alla strategia del MCC.

Fine seconda parte. (tratto dalle lezioni di metodo del 2016)
Luigi Majorca

venerdì 16 febbraio 2018

SIAMO ANCORA CAPACI DI ASCOLTARE ?


È la domanda che Gesù si è sentito rivolgere durante uno dei suoi giorni di vita pubblica nei quali attraversava le strade della Palestina annunciando il Vangelo.

LA VIVENZA.
Un giorno, mentre ero in ufficio ed avendo parecchio lavoro arretrato,  avevo deciso di non ricevere nessuno per cercare di ultimare in  giornata. Ad un certo momento si presentò alla porta dell'ufficio un nostro vecchio cliente accompagnato dal figlio. Era un uomo anziano e malato,  lo feci accomodare pensando di liberarmene al più presto per continuare il mio lavoro. Mi sottopose una questione  che non potevo risolvere poiché non era fra le mie competenze e stavo per dirottarlo dal mio collega. Ma quando lo guardai in faccia e vidi il suo volto triste, disperato e sofferente, allora tirando un sospiro gli chiesi come stesse di salute.
Mi disse che la sua malattia stava peggiorando sempre di più e che da un momento all'altro se ne sarebbe andato.
Poi aggiunse che la sua preoccupazione non era tanto la morte ma il lasciare suo figlio senza lavoro che aveva perso poco tempo prima.
Era talmente tanta la sua disperazione, che capii che qualsiasi cosa avessi detto per consolarlo non sarebbe servita e così restai in silenzio ad ascoltare con attenzione le sue vicissitudini guardandolo negli occhi.
Quando ebbe finito, mi ringraziò per averlo ascoltato, mi disse che si sentiva un po' meglio e quindi se ne andò.
 Avevo perso molto tempo ma mi sentivo felice di aver ascoltato una  persona che ne aveva bisogno.
Qualche mese dopo venne il figlio in banca, mi disse che suo padre se ne era andato, che mi mandava a salutare e che gli aveva raccomandato di rivolgersi a me, se fosse venuto in banca, perché io sapevo ascoltare chi ne aveva bisogno.
Marco

giovedì 15 febbraio 2018

LA CONOSCENZA MUORE SE NON E' CONDIVISA


Signori visitatori,
ricevo da amici cursillisti di altre diocesi attestati di stima per la pubblicazione delle  c.d. “Pillole di Formazione” che trovano utili ed interessanti. Di questo li ringrazio.
In particolare mi viene chiesto di approfondire il tema: “Scuola responsabili”, soprattutto sotto l’aspetto pratico, cosa che di buon grado farò. A tal proposito, avevo deciso di pubblicare solo una seconda scheda sull’argomento ma, a seguito di queste richieste, presenterò altre tre schede stralciate dalle lezioni dei corsi di metodo da me tenute dal 2013 al 2016.
Infine, proprio per favorire coloro che sono curiosi di “assumere”  le nostre “Pillole”, informo che nella pagina “PDF” troverà, esaurite le nostre pubblicazioni, tutte le nostre schede in formato Word, così da poterle modificate ed integrate secondo le esigenze di ogni singola diocesi.
Decolores.
Luigi Majorca

mercoledì 14 febbraio 2018

PILLOLE DI FORMAZIONE - LA SCUOLA RESPONSABILI - PARTE PRIMA


La Scuola Responsabili è costituita da tutti coloro che, avendo fatto l'esperienza del Cursillo, dopo opportuno discernimento spirituale, pensano di scegliere il Movimento come specifico campo del loro apostolato. In parole povere, è il gruppo di coloro che si impegnano a portare avanti il Movimento. Nella Scuola, il movimento  trova i mezzi per svilupparsi e per organizzare la vita del Cursillo.
La Scuola deve essere:
-formativa e
-operativa
e si riunisce con cadenza fissa.
Compito essenziale della Scuola è quello di mantenere e far crescere il Movimento nella fedeltà al suo carisma di fondazione. Per questo è bene che i fratelli, prima di entrare a far parte della Scuola, abbiano ben assimilati l'essenza, la finalità e il metodo del Movimento.
Nella scuola si curano:
-la formazione dottrinale,
-la formazione metodologica.
Per far parte della scuola responsabili e quindi dell’associazione è necessario:
1) avere partecipato ad un cursillo;
2) avere compiuto un periodo di discernimento, frequentando l'ultreya e un corso di metodo;
3) esprimere al Coordinamento la propria volontà di appartenere all’Associazione, preferibilmente in una apposita celebrazione liturgica;
4) fare appena possibile, l'esperienza del Cursillo per responsabili
La scuola si organizza in gruppi operativi, che sono essenzialmente:
1)Gruppo Scuola: organizza la vita interna della Scuola, cura la formazione dei responsabili, stimola la partecipazione ai Cursillos per responsabili, alle convivenze diocesane, territoriali, nazionali.
2)Gruppo Precursillo: studia il piano pastorale della Diocesi, studia e seleziona gli ambienti, stimola il Precursillo.
3)Gruppo Postcursillo: (o gruppo Ultreya): verifica il buon andamento delle Ultreyas, sceglie i rettori delle Ultreyas, organizza ritiri spirituali e pellegrinaggi, organizza le chiusure.
4)Gruppo Segreteria: svolge il lavoro di segreteria e di documentazione, cura la corrispondenza, gli abbonamenti al notiziario, tiene i contatti con il responsabile stampa territoriale e nazionale.
5)Gruppo Intendenze: promuove la raccolta di intendenze per i cursillos della Diocesi e per quelli di altre Diocesi, organizza veglie di preghiera, adorazioni eucaristiche, ecc.
6)Gruppo Materiale e Finanze: organizza le "dolorose", controlla le entrate e le spese, provvede all'acquisto, alla conservazione ed alla distribuzione del materiale occorrente per i cursillos.
Gruppi speciali o eventuali: da costituire per esigenze particolari secondo il prudente apprezzamento della Scuola.
Il Coordinamento diocesano deve sorvegliare il corretto funzionamento della Scuola Responsabili e delegare ad essa tutti i compiti necessari per la vita del Movimento in Diocesi, deve mantenere i contatti con i Coordinamenti Territoriale e Nazionale, con il Vescovo e altresì collaborare con gli altri Movimenti e Associazioni ecclesiali presenti in Diocesi.
Luigi Majorca
Segue parte seconda