lunedì 21 dicembre 2015

La S. Messa nel mio condominio



Click to play this Smilebox slideshow
Continua la tradizione di celebrare la S. Messa prenatalizia nel mio condominio. Un evento essenziale ma molto importante per una comunità che si riconosce nell'amicizia e nella fede. L'orario delle ore 20 non é stato idoneo per la partecipazione dei molti condomini che erano al lavoro. Fra Marcellino ha relatato una meravigliosa omelia ascoltata nel più religioso silenzio. La celebrazione é terminata con la recita della ben augurante preghiera sulla famiglia di Papa Francesco. 
                       Luigi Majorca

sabato 19 dicembre 2015

INCONTRO DELL'ULTREYA DI AUGUSTA CON I GIOVANI DEL 27° CAMPO BASE.

Giorno 18 dicembre 2014 in una delle sale del Centro Utopia di Augusta, i cursillisti della Utreya di Augusta hanno incontrato i giovani del 27 "Campo Base" ossia i giovani che hanno frequentato un cursillo adattato alla loro giovane età.
Click to play this Smilebox slideshowUn confronto essenziale  tra cursillisti e giovani dove é stato condiviso il concetto di  come sia difficile seguire le proprie convinzioni alla luce del vangelo rispetto a quanto la società moderna ci chiede spesso, cioé di apparire più che essere se si vuole emergere.
Interessanti le considerazioni enunciate dai giovani  Arianna universitaria, Laura e PierPaolo giovani  laureati.
Dopo una modesta cena condivisa, organizzata dalle ammirevoli donne dell'ultreya si é passati ad una rumorosissima tombola i cui ricchissimi premi sono stati di sicuro gradimento dei vincitori.
E' stato un piacere vedere tantissimi giovani ,un centinaio circa, attenti alle vivenze di anziani cursillisti;  é stato straordinario ed al limite della commozione partecipare ad un incontro le cui vivacità giovanili si sono accompagnate alle serie riflessioni ed ai convinti propositi di vivere una vita controcorrente in sintonia con quello che noi chiamiamo "il fondamentale cristiano".
Auguriamoci  che molti di questi giovani possano a breve accelerare il cambio generazionale del nostro movimento.
Luigi Majorca



martedì 15 dicembre 2015

109° Cursillo per responsabili

Pubblichiamo altre belle  foto di don Giampaolo Muresu








Click to play this Smilebox slideshow
Per ragioni di privacy, rappresentano solo i partecipanti al Cursillo delle diocesi di Siracusa e Palermo. Dalla visione delle foto si può concludere  quanto coinvolgente é il cursillo nazionale per responsabili, dove si intrecciano momenti di preghiera, di studio e di gioiosa convivenza.

sabato 12 dicembre 2015

CHIUSURA DEL CORSO DI METODO

Click to play this Smilebox slideshow
Aggiungi didascalia
 Avvincente l'ultimo incontro conclusivo del "Corso di Metodo del 2015-16". Particolare la fine, a dir poco entusiasta, di un percorso a volte faticoso  partecipato da  un gruppo di sorelle e fratelli che nel rivedersi negli incontri settimanali hanno creato uno  straordinario e splendido gruppo.
I corsisti  hanno rassicurato, "c’è una evidente volontà di migliorarci e migliorare il movimento puntando su una evangelizzazione degli ambienti con la forza del "Gruppo". Dietro a ogni innovazione giocano un ruolo particolare, anche se talvolta invisibile, la collaborazione, la conversazione e l'interazione. Nel dibattito programmato si sono dette tante cose giuste: "così come siamo non possiamo raggiungere gli obiettivi pre-fissati; dunque, per aspirare a traguardi ambiziosi, dobbiamo fare qualcosa in più delle nostre possibilità. Ci proveremo: la volontà ed i gruppo ci sono. Queste sono buone basi”.
                              Luigi Majorca

venerdì 11 dicembre 2015

UNA FESTA DALLO STILE PARTICOLARE

Click to play this Smilebox slideshow
 Un gruppo di cursillisti, giorno 8 dicembre, festa dell'Immacolata,  hanno deciso di passare una giornata in allegria e diversa dalle altre. Capitanati da don Ignazio Sbona, un'icona del Cursillo nella nostra diocesi, hanno deciso di visitare i "tesori di Melilli" a cominciare dalla chiesa di S. Sebastiano le cui opere del pittore Sozzi, della scuola Caravaggio, ne fanno  luogo di vogliosa contemplazione. Alle ore 10 la partecipazione alla S. Messa officiata da don Giuseppe Blandino, un simpatico sacerdote di vecchia conoscenza. Le letture sono state sapientemente proclamate dalle cursilliste. A seguire don Ignazio Sbona ha fatto sfoggio della sua vasta cultura per spiegare inediti  particolari storici-artistici della chiesa di S. Sebastiano noti solo agli studiosi più preparati.

Click to play this Smilebox slideshow

 Poi tutti a far visita alla Chiesa Madre, posta sull'omonima Piazza, dedicata a San Nicolò ed al suo presepe in corso di  ultimazione in uno spazio di 80 mq.. Don Alfio Li Noce, parroco della chiesa madre, ci ha intrattenuto sino ad ora di pranzo, illustrando tutti i particolari di una chiesa dai tratti lineari e privi del pesante barocco che caratterizzò la ricostruzione delle chiese post terremoto del 1693. La visita si é completata con l'ammirazione di una serie di preziosissimi presepi  regalati dai fedeli e giunti da tutto il mondo.
Fattesi le 13,30 tutti a pranzo in trattoria. Una goduria per buon gustai. Appena in tempo per assistere alla processione che partendo dalla chiesa dei Cappuccini si é portata a S. Sebastiano. Si é giunti al tramonto. Abbracci, saluti ed  appuntamento da concordare per completare la visita di un paesino dai sorprendenti ed insospettati tesori.

Luigi Majorca

Click to play this Smilebox slideshow

lunedì 7 dicembre 2015

CREAZIONE DI UNA NUOVA PAGINA

Per i nostri visitatori comunichiamo che il Blog si é arricchito di una nuova pagina, dove verranno pubblicati gli articoli del mese editi dall'OMCC.
Il bollettino ci viene gentilmente comunicato da Nico Ferrante che sentitamente ringraziamo

109° CURSILLO NAZIONALE PER RESPONSABILI

Click to play this Smilebox slideshow
ACCOGLIENZA ED ASCOLTO DEI ROLLOS 
Click to play this Smilebox slideshow
PERSOGAGGI, PAUSA PRANZO E CONGEDO


lunedì 30 novembre 2015

Il nuovo animatore spirituale territoriale

Il 10 ottobre 2015 Fra Luigi Saladdino é stato nominato animatore spirituale del territorio 1, dal Coordinamento Territoriale.
Il nostro blog nel  rallegrarsi per la nomina,  accompagnano con la preghiera e con l’amicizia Fra Luigi Saladdino, nuovo assistente spirituale, impegnato nel servizio al Movimento dei Cursillos della Sicilia. 

giovedì 19 novembre 2015

Giorno 18 del mese di novembre si é tenuto presso il Centro Utopia di Augusta il VII° incontro del corso di metodo.
Click to play this Smilebox slideshowSi sono analizzati nei particolari, alla luce del regolamento e dello statuto, le strutture di servizio del Coordinamento diocesano, del  Coordinamento territoriale, dell’Assemblea Nazionale, del  Consiglio Nazionale e del Coordinamento Nazionale. Si é parlato anche dei  Gruppi Internazionali e dell’Organismo Mondiale del MCC.

In considerazione della bella esperienza fatta dai corsisti vecchi e nuovi, si é deciso di rivederci tutti il 9 dicembre alle ore 18,30 (orario anticipato) perché i corsisti possano scegliere il gruppo operativo a cui far parte e condividere nella gioia   una  cena conviviale  a sacco.



domenica 15 novembre 2015

Terzo Incontro di Scuola Responsabili

Click to play this Smilebox slideshow Giorno 12 novembre del 2015 nel salone della parrocchia di S. Corrado a Siracusa si é svolto il terzo incontro della Scuola Responsabili. Tema:" dare da bere agli assetati". Il rollo laico é stato svolto dalla sorella Aurelia, mentre il rollo spirituale é stato regalato da Fra Antonio Pansica. Successivamente il gruppo del post-cursillo si é impegnato in una dimostrazione di  "gruppo personale".


sabato 7 novembre 2015

INTRESSANTE APPUNTAMENTO

Giovedì 5 novembre 2015, dopo la concelebrazione eucaristica con S.E. Mons. Salvatore Pappalardo, Arcivescovo di Siracusa, alle ore 19
Click to play this Smilebox slideshownel Centro Convegni del Santuario Madonna delle Lacrime in Siracusa, don Nisi Candido, Dir. dell'ISSR,  ha presentato l’anno accademico 2015-2016.
La prolusione sul tema "giustizia e perdono" é stata affidata al magistrato dott. Gherardo Colombo. Chiari e convincenti concetti, se ne citano alcuni:
"bisogna  comprendere il significato di "perdono" che non é l'oblio, il rimuovere il male ricevuto dalla mente come se non fosse mai avvenuto, ma é il riprendere la relazione interpersonale che si é interrotta. La  ripresa della relazione  non é un fatto che deriva dalla ragione ma é un ripristinare il dialogo con tutto se stesso".
Ed ancora "a chi  ha fatto del male non si può rispondere con altro male (legge del taglione), perché uno più uno non si azzerano, ma fanno due.
 Se chi ha subito un male porta odio o rancore e si rode pensando a quanto ha ricevuto, soffre più volte, mentre chi ha fatto del male non ci pensa neppure e vive tranquillo. Quindi,  riprendere la relazione interrotta con il perdono giova più a chi a ricevuto del male rispetto ha chi lo ha fatto. "
Completata la prolusione don Nisi Candito ha terminato l'incontro consegnando i diplomi e ringraziando tutto il corpo docente.


giovedì 5 novembre 2015

VI° Incontro del Corso di Metodo - Finalità essenziali della Scuola

Click to play this Smilebox slideshow
Si é  parlato della Organizzazione della Scuola Responsabili, degli schemi da utilizzare negli incontri, dei programmi triennali, dei possibili contenuti, delle  descrizione dei Gruppi Operativi che in essa lavorano e dei compiti che devono svolgere.
A seguire don Gigi Magnano si é soffermato sulla finalità di formazione spirituale dei responsabili perché, dopo un programma triennale, possano diventare "Profeti, Sacerdoti e RE". Concetti questi ben rappresentati dalla relazione teologica svolta che, come sempre, é stata esaustiva,chiara e sufficientemente breve.










martedì 3 novembre 2015

27° CAMPO BASE DI AUGUSTA- IL RIENTRO

Quando il movimento dei cursillos di cristianità della diocesi di Ragusa lanciò la diocesi di  Siracusa nel lontano autunno del 1983, affiancò al "Cursillo" per adulti un meraviglioso strumento della pastorale giovanile denominato "Campo Base", che é  una versione per giovani del cursillo, volto alla evangelizzazione dei loro  ambienti . I partecipanti al corso  sono chiamati "Campisti".   Nella intenzione dei promotori questi giovani  dovrebbero costituire non solo il ricambio generazionale del movimento, ma dovrebbero permettere di  tenere sempre aggiornato ed incrementato l'elemento giovanile che anima e rappresenta  il futuro della parrocchia di appartenenza. Originariamente il Campo base aveva una struttura diocesana e coinvolgeva le parrocchie di  Siracusa, Palazzolo, Lentini, Carlentini, Floridia e Villasmundo,  con frequenza di due edizioni all'anno, ed era guidato dai sacerdoti che avevano partecipato ad un  Cursillo ed abbracciato la finalità metodologica del movimento:" l'evangelizzazione dei loro ambienti."
Dal 1996 ci si accorse che un "campo base"  diocesano limitava molto le attese dei giovani, infatti ogni parrocchia, dove si era formata una "Ultreya" per ragioni organizzative poteva far partecipare solo 8/10 ragazzi, un numero molto limitato. Così mentre  il campo base dell'ultreya di Siracusa, guidata da don Ignazio Sbona, della parrocchia di S. Antonio, continuò ad avere carattere diocesano raggiungendo nel 2013 la trentunesima (31ma) edizione, l'ultreya di Augusta, guidata da don Angelo Saraceno della parrocchia S.Lucia, iniziò nel 1996 un suo percorso parallelo con una edizione all'anno raggiungendo nel 2015 la sua ventisettesima(27ma) edizione


 Click to play this Smilebox slideshow

I Giovani, partiti venerdì 30 ottobre del 2015, rimasti per tre giorni presso la struttura del Centro Utopia di Augusta, sono rientrati nella chiesa della Parrocchia di S. Lucia il 2 novembre.
Trentasette (37) i nuovi campisti - compresi due giovani seminaristi desiderosi di fare questa esperienza - e tre equipe a supporto: l'equipe dei rollisti  con  tre rettrici, l'equipe cucina   e l'equipe, meglio identificata, come  gruppo di preghiera, indispensabile per la buona riuscita del "Campo Base"- Il numero dei giovani coinvolti può stimarsi in 100 unità, tutti presenti al rientro. Le testimonianze rese dai giovani, che ragionano guardando non solo al loro presente ma soprattutto al loro futuro,  hanno espresso gratitudine alla comunità che li ha invitati, ai compagni di viaggio per il lavoro, la sensibilità, l'amore, la gioia e la disponibilità profusa che ha consentito un primo incontro con Cristo. I due seminaristi, entusiasti della  esperienza fatta, hanno reso testimonianza di come lo Spirito Santo riesce sempre ed é riuscito anche questa volta a penetrare nel cuore dei giovani, anche dei più scettici e dei più disincantati.
Poiché le immagini rendono molto più delle parole, possiamo dire a giovani campisti della 27 edizione "Ultreya"

                             Luigi Majorca

sabato 31 ottobre 2015

V° Incontro del Corso di Metodo - Il Post-Cursillo

Click to play this Smilebox slideshowIl quinto incontro, svoltosi al Centro Utopia di Augusta il 28 ottobre, é stato sicuramente molto importante. Si é parlato di come ognuno di noi, che pensa di impegnarsi come responsabile in questo Movimento, deve vivere e testimoniare. Quella del post-cursillo è la fase più importante del MCC; è la fase in cui ognuno deve sentirsi responsabile del fratello che ha presentato al cursillo o che gli è stato affidato perché lo segua nel  quarto giorno.
Se dopo l’esperienza dei tre giorni noi non riusciamo a concretizzare nella nostra vita quanto abbiamo scoperto e ricevuto, quel  fiume di Grazia di cui  il Padre ci ha fatto dono è come se  sfociasse in un deserto di sabbia.
Per questo noi usiamo dire “Ultreya”, cioè “andiamo avanti!”, senza scoraggiarci, perché sappiamo che alle nostre spalle ci sono sempre tanti fratelli che ci attendono e ci sostengono. 

lunedì 26 ottobre 2015

UNA MATTINATA DI PREGHIERE

Click to play this Smilebox slideshow
Il coordinamento ha organizzato una mezza giornata di preghiere e meditazioni. Così giorno 25 ottobre il movimento dei cursillos della diocesi siracusana si é potata alle ore 9  nell'area di ricezione del Santuario della Madonna delle lacrime per l'accoglienza. A seguire il fratello Fabio ha intrattenuto i cursillisti sulla storia della lacrimazione, terminata con un video storico. Successivamente i corsisti  in processione si sono portati in via degli Orti dove é avvenuto il miracolo della lacrimazione. Tornati in Santuario, recita del rosario e S. Messa. Al termine della funzione i saluti.


giovedì 22 ottobre 2015

QUARTO INCONTRO DEL CORSO DI METODO

Click to play this Smilebox slideshow
Buona la partecipazione nonostante il tempo minacciasse temporale.
Si é parlato  dei tre giorni del cursillo e della sua preparazione da parte dell’équipe. In particolare ci si é soffermati sulle caratteristiche che deve avere un responsabile chiamato a servire i fratelli al cursillo, specificando che l’intera équipe dei “camerieri”  rappresenta tutta la comunità che li manda. Abbiamo altresì parlato della tecnica metodologica, psicologica e pedagogica  adottata nei tre giorni del cursillo.
Subito dopo don Gigi Magnano ha relazionato sull'aspetto teologico dei tre giorni con un breve ma significativo intervento.
 Molto attenti i presenti che hanno chiesto chiarimenti  su alcuni particolari della relazione. Prima dei saluti é stato gradito un piccolo rinfresco che le sorelle di Carlentini hanno promesso di incrementare.

venerdì 16 ottobre 2015

CORSO DI METODO - III° INCONTRO

Click to play this Smilebox slideshow
 Il 14 ottobre 2015 é ripreso, presso il Centro Utopia di Augusta, il corso di metodo la cui partecipazione é rientrata negli standard medi, facilitata dal bel tempo.
Si é  parlato ampiamente di Pre-Cursillo, cioè della prima fase dei tre tempi previsti dal MCC. Ci si é sforzati  di far capire cosa significa  fare Pre-Cursillo e in che modo farlo.   
Si é  pure parlato delle varie  fasi da seguire nel fare Pre-cursillo 

martedì 13 ottobre 2015

INTERESSANTE MEETING - IL GRUPPO PERSONALE

Click to play this Smilebox slideshow












L'ultreya di Augusta si è riunita nel salone della parrocchia S. Lucia in Augusta per assistere alla relazione presentata, con l'ausilio di video e supporto di schede riassuntive,  dal fratello Luigi Majorca sul tema "Il gruppo Personale"  origine storica, composizione e suo svolgimento secondo lo schema suggerito dal Coordinamento Nazionale.

L'appuntamento ha visto una larghissima partecipazione con la presenza di don Angelo Saraceno. Dopo la relazione è seguito un dibattito al fine di confrontarsi su ulteriori aspetti peculiari di questo importante strumento di perseveranza nella vita di fede dei corsisti. Oltre due ore la durata della riunione ritenuta tanto interessante che si sarebbe protratta senza limite di orari.
  

sabato 10 ottobre 2015

STIAMO DISTRUGGENDO IL CREATO

Venerdì 9 ottobre 2015 a Palazzolo, nella sala consiliare del Palazzo comunale messo a disposizione dal sindaco si è svolta la terza giornata del ciclo dedicato alla custodia del creato, alla luce del contenuto della lettera enciclica "Laudati sì" di Papa Giovanni. Tema dell'incontro "Ambiente e salute" tema molto caro a don Angelo Saraceno, parroco della parrocchia di S. Lucia di Augusta, territorio che da molti è ritenuto inquinato per la presenza di insediamenti industriali. Significativa la presenza dell'ultreya di Augusta

Click to play this Smilebox slideshow

La prolusione alla relazione del dott. Santo Fortunato, oncologo, teologo ed esperto di bioetica, é stata tenuta dal Prof. Emanuele Messina. "Quale la relazione che c'è tra ambiente e salute ? Tutto è connesso: animali Piante, clima in un intreccio profondo ed influente. Nulla è privo di valore; ogni cosa, ogni essere in quanto esiste parta con sé un suo fine, una sua ragione, una sua influenza. Condividiamo buona parte del nostro patrimonio. All'uomo, capolavoro di Dio, è stato affidato dal suo creatore il compito di prendersi cura del creato, migliorarlo per il bene di tutti e amministrandolo diventando collaboratore di Dio.
Sul principio di responsabilità (Laudato sì n. 165) è pressante la richiesta di:  programmare un'agricoltura sostenibile e diversificata, sviluppare forme rinnovabili e poco inquinanti di energia; incentivare una maggiore efficienza energetica; promuovere una gestione più adeguata delle risorse forestali e marine; assicurare a tutti l'accesso all'acqua potabile."
Terminata la presentazione il dr. Santo Fortunato ha  tenuto la sua relazione supportata da grafici sulle aree compromesse per inquinamento per chiarire aspetti importanti delle patologie tumorali e sulla corretta alimentazione. Interessantissima la seconda parte della relazione che ha dato vita ad un dibattito lungo ed appassionato.

Luigi Majorca

domenica 4 ottobre 2015

ULTREYA DI AUGUSTA - LAUDATO SI'

Partecipazione alla giornata per la custodia del creato

Click to play this Smilebox slideshow
 L'ultreya di Augusta si é data appuntamento giorno 2 ottobre 2015 presso la struttura della Caritas per partecipare all'interessante relazione del Prof.  Sac. Dionisio Candido dal titolo: " Il Vangelo della Creazione". Tema che ha  suscitato una serie di momenti di riflessione sulla conservazione del nostro territorio, fortemente compromesso dall'inquinamento.
Oltre un'ora é durata l'esposizione del  notevole lavoro presentato da don Dionisio Candido. Al termine é seguito un appassionante dibattito.

giovedì 1 ottobre 2015

CORSO DI METODO - 2° Incontro

Click to play this Smilebox slideshow
Nonostante il tempo incerto, generosa é stata la presenza dei corsisti al secondo incontro del Corso di Metodo. Si é ampiamente illustrato:
La differenza tra Movimento ed Associazione;
Quale l' Essenza e la Finalità del MCC;
Si é chiarito cos’è il fondamentale cristiano;
Cosa significa vertebrare cristianamente la società;
Come il MCC  aiuta a scoprire e a rispondere alla vocazione personale di ognuno;
Come il MCC stimola la formazione dei  gruppi di cristiani (cd. Gruppi Personali) per  fermentare di vangelo gli ambienti.

Il prossimo incontro é fissato per il 14 ottobre e comincerà puntualmente alle 19,30

sabato 26 settembre 2015

Presentazione della Lettera Pastorale - anno 2015-2016

Click to play this Smilebox slideshow
  
 L'Arcivescovo di Siracusa, monsignor Salvatore Pappalardo, ha consegnato alla Diocesi  nel corso dell'Assemblea Pastorale, tenutasi nella cripta del Santuario della Madonna delle Lacrime, la sua Lettera "Grazia, Misericordia e Pace".
E' stato il vicario generale, mons. Sebastiano Amenta, a presentare la lettera pastorale nell'Anno Santo della Misericordia, lettera pastorale,  chiaramente stimolata  dall’annunciato Giubileo Straordinario della Misericordia, che traccia l'auspicato  cammino che    la nostra Chiesa è chiamata a percorrere lungo l’Anno Santo. 
A seguire don Aurelio Russo, docente di Sacra scrittura all’Istituto teologico “San Metodio”,  ha presentato il sussidio pastorale per il nuovo anno dal titolo “Viscere di Misericordia nel
Vangelo di Luca”.
Presenti all'assemblea diversi sacerdoti Curllisti,don Angelo Saraceno  ed i fedeli della Parrocchia S. Lucia di Augusta.

giovedì 24 settembre 2015

E' INIZIATO IL CORSO DI METODO PER L'ANNO 2015-2016

Click to play this Smilebox slideshow

Giorno 23 settembre 2015 presso il Centro Utopia di Augusta  si é tenuto il primo incontro del corso di metodo.
L'affluenza é stata modesta.
Il nuovo ciclo degli incontri  sarà supportato da dispense cartacee e da schede riassuntive degli argomenti più importanti.
Il prossimo incontro é fissato per mercoledì 30 settembre 2015

RIAPRE L'ULTREYA DI AUGUSTA PER L'ANNO 2015-2016

Con la partecipazione e con la guida spirituale di don Angelo Saraceno lunedì, giorno 21 settembre, si é tenuta la prima riunione dell'ultreya di Augusta in un salone affollatissimo.
Al termine dell'incontro un gruppo di cursillisti si é fermato in chieda davanti al Santissimo per recitare la preghiera del  ringraziamento.

giovedì 17 settembre 2015

AVVISO IMPORTANTE - INIZIA IL CORSO DI METODO

L'inizio del corso di metodo é fissato per giorno 23 settembre alle ore 19,30 presso il Cento Utopia di Augusta.
Si chiede la massima puntualità onde evitare il prolungarsi dell'incontro, con disagi per coloro che vengono dalle  ultreyas più distanti. Tutte le date degli incontri del Corso sono pubblicate nella pagina "EVENTI".

martedì 8 settembre 2015

L'infaticabile don Ignazio Sbona... lascia.....

Click to play this Smilebox slideshow
Dopo aver trascorso 54 anni di sacerdozio al servizio della comunità di Siracusa, Don Ignazio Sbona, ordinato sacerdote il 15 agosto 1961, ha lasciato l’incarico di Parroco della Chiesa  di Sant'Antonio di Padova per i suoi già raggiunti limiti d’età.
Con una particolare e sentita celebrazione eucaristica, tenutasi nella serata di venerdì 4 settembre 2015, don Ignazio ha inteso salutare tutta la comunità parrocchiale,  coloro che in vari modi  lo hanno aiutato nello svolgimento delle sue funzioni ecclesiali ed il movimento dei Cursillos di Cristianità in Italia, di cui é stato per 36 anni una colonna portante e scrupoloso osservante del carisma fondazionale.
A margine della celebrazione eucaristica, Don Ignazio Sbona ha ringraziato il Signore per il suo cammino pastorale iniziato nel lontano 15 agosto 1961 quando è stato ordinato sacerdote .

Il suo sentimento con i parrocchiani  è stato di grande serenità,con la consapevolezza di fare la volontà di Dio. Il suo ministero è stato un camminare con il suo popolo e con  i suoi confratelli, condividendone gioie e dolori. Sicuramente per lui è stato spiritualmente bello scoprire nelle numerosissime persone incontrate gli aspetti positivi e nascosti della loro personalità, esaltandone i pregi e trascurandone i  difetti.
Se la vita di don Ignazio Sbona è stata la scalata di una montagna, possiamo asserire che Don Ignazio è già sulla vetta” e deve essere soddisfatto della faticosa conquista. Potrà voltarsi indietro e sorridere, perché lui ce l’ha fatta.
Dopo la funzione, che ha toccato momenti di commozione per l'anziano sacerdote, tutta la comunità lo ha coinvolto in una piccola festa che ha prolungato abbracci ed auguri. 

Click to play this Smilebox slideshow
 Giorno 5 settembre,  in una Chiesa gremita di fedeli e presieduta dall'Arcivescovo S.E. Mons. Salvatore Pappalardo,  si è reso omaggio al servizio pastorale dell’infaticabile don Ignazio Sbona in una partecipata e commovente cerimonia solenne nel corso della quale, l'Arcivescovo Metropolita Mons. Pappalardo si è soffermato sulle virtù dell’operato di Don Ignazio Sbona svolto con fedeltà, devozione, passione, perseveranza”. “Ho potuto constatare, - a esordito il Vescovo - nella mia visita pastorale di quest'anno quante belle iniziative  hai portato a termine e lasci al tuo successore,  la scuola della Parola,   le attività sportive dedicate ai giovani, il catechismo, il coro, l'assistenza dei fedeli, il sostegno ai  moventi ecclesiali che hai seguito ed ospitato " .
Sull’altare, al fianco del Arcivescovo Mons. Salvatore Pappalardo c'era Mons. Michele Giansiracusa, già rettore del Santuario della madonna delle Lacrime, nominato, nella circostanza, con la liturgia prevista dal codice canonico, nuovo parroco della Parrocchia di Sant'Antonio. 
A margine della cerimonia di insediamento il nuovo parroco ha tessuto le lodi dello storico don Ignazio il quale, tra l'altro, é stato colui che ha progettato e realizzato la costruzione della bella chiesa, li dove esisteva una piccola e vecchia casa utilizzata come punto di riferimento di un vasto territorio.
Un ringraziamento particolare a don Ignazio Sbona da parte mia e di tutto il Movimento dei cursillisti,  per la sua piena disponibilità e collaborazione, per il suo valido sostegno concesso e per le sue premure ricevute con vero affetto fraterno.
Luigi Majorca

lunedì 7 settembre 2015

ULTREYA DI AUGUSTA - PROGRAMMAZIONE ANNO 2015-16



Click to play this Smilebox slideshow
Giorno 07 settembre il "Gruppo di Servizio" dell'ultreya di Augusta si é riunita con il l'animatore spirituale, don Angelo Saraceno, per redigere ed approvare il programma annuale per l'anno  2015-2016 evitando la concomitanza di date con gli impegni parrocchiali, con il calendario liturgico  diocesano e con le disponibilità della struttura del "Centro Utopia".
Nella PAGINA dedicata all'Ultreya di Augusta sarà pubblicato, a giorni, l'intero programma che comprenderà tutti gli eventi in cui saranno impegnati i Cursillisti dell'Ultreya. Nella stessa pagina saranno riportati, per tempo, anche eventuali cambiamenti di date dovute ad ulteriori eventi non dilazionabili ed  allo stato non prevedibilii.
Tenetevi aggiornati

giovedì 27 agosto 2015

UNA CELEBRAZIONE DA NON DISERTARE

Nella foto: Don Ignazio Sbona al centro, alla sua destra S.E. mons Ferraro, a sinistra mons Greco

 

 

 

Giorno 4 settembre 2015 don Ignazio Sbona celebrerà la sua ultima messa nella parrocchia di Sant'Antonio di Padova a Siracusa, che lascia per raggiunti limiti di età.

giovedì 13 agosto 2015

LA FESTA DI SAN. FRANCESCO DI PAOLA A BUCCHERI

Oggi  2 agosto 2015, la festa si articola in modo assai semplice e con modesta partecipazione.

Click to play this Smilebox slideshow
 Alle 9 del mattino la banda musicale comunale fa un breve giro del paese annunziando, così,  l'inizio della festa. Alle 12 l'orchestra si porta davanti la chiesa della Maddalena da dove la statua del Santo esce per un giro del Paese raggiungendo la chiesa madre, dove rimane sino alle 19. Dopo la S. Messa vespertina la statua del Santo esce dalla chiesa madre ed in processione, preceduta dalla bada musicale,  fa un diverso  giro del pese per rientrare nella chiesa della Maddalena, dove rimane per tutto l'anno.
Successivamente un  concerto  musicale intrattiene i presenti fino a tarda sera in Piazza Roma. Dopo le 24 la festa termina con i rituali fuochi artificiali.


mercoledì 12 agosto 2015

LA FESTA CHE NON C'E'

La festa di S. Francesco di Paola che si svolge ancora oggi a Buccheri la prima domenica di agosto. 
Festa di S. Francesco di Paola anno 1920

La Festa che non c’è.
E se vogliamo: le feste che non ci sono più.
Si comprendono e apprezzano gli sforzi di alcuni fedeli rimasti legati a tradizioni che non hanno niente a che vedere con le straordinarie manifestazioni di una volta che, oltre alla forte emozione, registravano una partecipazione attiva, totale e quasi maniacale dettata da una tradizione radicata nelle famiglie e delle stesse facente parte. Non si può nemmeno tentare un paragone.
É veramente penoso vedere, all'uscita del Santo dalla chiesa, dopo esaltazioni di mortaretti e tric trac, dopo lacrime, demolitrici di fard e fondotinta, che trasformano il viso curato in icone sofferenti solcate dal nero colante, vedere il Santo andare a destra e il novantacinque per cento dei fedeli prendere a sinistra, verso la piazza, verso spritz e patatine ad aspettare il santo che intanto farà il giro del Paese. Come dire: non sono i fedeli ad andare verso il Santo, ma il Santo che va verso i fedeli meritandosi, all’arrivo nel salotto cittadino,  una scarna dose di bombe, bombette che spaventano soltanto bambini ed uccelli. Poi di nuovo tutti seduti a sgranocchiare patatine e a pregustare la pasta al forno e le cotolette che la mamma o la nonna stanno preparando a casa.
Insomma le feste sono ormai scialbe, quasi inutili: poveri santi che dall'alto della propria vara, probabilmente detestano l'ipocrisia che monta e che vedono sfilare sotto di loro. Se i veri fedeli di una volta, mandalinari o 'ntuniari, potessero vedere i loro discendenti trascurare e mortificare quei valori per i quali loro si sacrificavano, litigavano, distribuirebbero ceffoni ai loro nipoti e figli. 

Festa s. Francesco di Paola 1930

Una volta, sì, una volta, quando ancora le famiglie erano famiglie dove i valori si curavano, si rispettavano nella volontà di tramandarli. La venerabilità, che trasmettevano i nonni o i genitori, incuteva timore e nello stesso tempo una voglia di partecipazione che rimaneva indelebile negli anni e si rafforzava, sia quando la festa riusciva bene, sia quando la delusione mortificava le attese.
Era quasi un gioco fra parti, impregnato di cultura contadina, di credenze, di miscredenze, di favole, di miracoli che entravano prepotentemente nella formazione e nella crescita di uomini di paese.
La vigilia 1955

Il cerimoniale iniziava almeno un mese prima della festa. I membri della commissione si impegnavano a girare per il Paese a raccogliere soldi o prodotti della terra, grano, lenticchie, fave, ceci, perché fossero venduti e monetizzati. Si imponeva la presenza dei figli o nipoti affinché  imparassero a convincere la gente a dare qualcosa in più.
Ma il rapporto vero, impregnato da una inviolabile sacralità, che accomunava figli e padri, si evidenziava in chiesa. Io, che sono mandalinaru ed avevo mio nonno Ciccino che era un ferreo estimatore di San Francesco di Paola, trascorrevo  i giorni che precedevano la festa, attaccato a lui che pretendeva la mia presenza con le buone o con le cattive, però finiva sempre con il predominio della voglia di partecipazione e dell’entusiasmo. Tanto è vero che, i figli dei più affezionati fedeli organizzavano la “Piccola festa di San Francesco di Paola”. Una festa che non aveva niente da invidiare a quella dei grandi, con le stesse modalità, la scesa del Santo, la banda e i fuochi d’artificio alla fine della serata, solo che era tutto miniaturizzato. Una piccola vara e un Santo, ridotti in scala e forgiati dalle mani esperte di un  maestro d’ascia (Don Pippino Nicolosi). Poi i piccoli accaniti fedeli, Battaglia, Galia, Fava ed io stesso, pensavamo a rispettare un copione che avevamo appreso dai “grandi”.  
I giorni della vigilia erano spesi per fare pulizie, per ordinare i paramenti, per preparare ed ingrassare le travi che avrebbero sorretto la Vara del Santo durante la scisa che lo portava dalla sommità dell’altare maggiore fino al popolo che lo aspettava pregante ed implorante. L’entrata nella sagrestia della chiesa incuteva sempre un timore reverenziale che rimarrà, a chiunque lo abbia provato, impresso nei ricordi e nei sogni terrificanti che si svilupperanno durante tutta la vita. L’apertura degli enormi armadi che custodivano i Santi, procurava un nodo alla gola e un accapponamento della pelle che ancora avverto mentre scrivo. Quelle statue che si vedevano enormi e che apparivano dal nulla, quegli occhi, a volte sbarrati, a volte sofferenti, facevano deglutire in continuazione e pugnalavano il coraggio accrescendo la voglia di lasciare la mano del nonno per scappare via. Presto, però si entrava in confidenza, si cominciava a baciare i loro piedi con tanta deferenza e poi si andava a salire fino all’aureola, a passare un panno o una spugna per togliere la polvere, per lucidare. Si arrivava a sabato, la vigilia,  momento più delicato: la sistemazione della statua del Santo nella sommità dell’altare maggiore, con attenzione ossessiva che vedeva collocare ogni chiodo, ogni ingranaggio, al posto giusto, senza sbagliare di una millimetro. Restava coperta da un sipario che si apriva al culmine della funzione religiosa fra l’ovazione generale. Quindi iniziava la scesa del Santo fino alla balaustra dell’altare e la restava fino all’indomani quando mani esperte la avrebbero sistemata, sulla vara. Era un privilegio poter entrare in sagrestia durante la funzione. Solo i componenti il Comitato potevano farlo portandosi dietro i figli o, più che i figli, i nipoti se ne avevano e solo a pochissimi era consentito manovrare per un attimo la leva che srotolava il filo d’acciaio cui era attaccata la vara. Per insegnare loro come si doveva fare e perché l’artificio si tramandasse ai posteri. 
La Statua di S. Francesco, 1950 andata distrutta

Durante la discesa di san Francesco di Paola, montava una aspettativa tanto forte, potente, adrenalinica, sacrale, che faceva vivere il momento come uno dei più importante della vita, suffragato dalla immensa complicità che si stabiliva col tuo familiare che i tuoi occhi vedevano come persona tanto importante, quasi come un arcangelo che aveva confidenza con i Santi. E la complicità diventava confidenza con l'esplicazione dei trucchi per fare scendere il Santo lungo l'altare maggiore nel più lungo tempo possibile. E più scendeva e più la gente si eccitava, ingrossavano le preghiere e le richieste di miracoli fino ad arrivare tutti insieme, alla fine della discesa, all'urlo finale di liberazione che sanciva l'uscita della catalessi in cui tutto il popolo era caduto. Un grido di liberazione che si sperava arrivasse al santo prima e più forte degli altri per aver un occhio di riguardo, per una sorta di raccomandazione speciale. Il sabato la festa religiosa finiva lì e cominciavano le manifestazioni canore e musicali in Piazza. Lì avveniva anche la vendita dei doni. Abili banditori mettevano all’asta le offerte dei fedeli che, per lo più, consistevano in cannoli, torte di crema, biancomangiare, giammelle, biscotti, pagnoccate, torroni. La loro astuzia era di creare competizione fra una persona e l’altra o fra una famiglia e l’altra e farli accanire e impuntare (si creava quasi una questione di onore) per l’accaparramento di un dolce da consumare il giorno della domenica, facendo lievitare il prezzo.
 La domenica mattina, il Santo si accompagnava all'uscita della chiesa con baci a migliaia che coprivano i suoi piedi. 
"I Nuri" anno 1955

All'uscita si aspettavano i nuri che al terzo colpo di mortaio partivano dalla Strada Grande e, vestiti di succinti abiti bianchi e fasce e bande, con i figli e i nipoti in braccio, correvano, fra due ali di folla, per tutto il paese fino ad arrivare al Santo, buttando mazzi di fiori. E quindi le bombe che erano bombe, quelle che facevano sventolare i pantaloni e percuotevano lo stomaco e poi l'odore della polvere da sparo che entrava quasi benefica dentro a sollazzare l'olfatto. I mortai sparavano la cartavelina che i bambini avevano attorcigliato per tutto l'anno e che recuperavano cadente dal cielo. Poi il Santo scendeva la scalinata e girava a destra e tutti, guai a chi no, era un disonore quasi, giravano a destra ad accompagnarlo, sia col caldo cocente, sia con la pioggia scrosciante. Gli stendardi precedevano la processione. Erano tanto pesanti da poter essere maneggiati solo da uomini forti, da braccia potenti. I portatori erano abili a farli ondeggiare, abbassare per poi rialzarli con grande sforzo.
In piazza - Anno 1958 

Quando arrivavano in Piazza, per dare spettacolo, li facevano ballare, incrociare in balletti che eseguivano su un solo piede o tenendo, per un istante, lo stendardo con una sola mano. Solo quando il Santo terminava il giro del Paese e veniva sistemato in chiesa, nella sua casa, ben al sicuro, le nonne calavano la pasta.
In serata si indossavano i vestiti più leganti, confezionati da sarte locali o in famiglia e ci si mostrava in passeggiate lungo la strada grande o seduti al bar a gustare una granita o un “pezzo duro”.
Poi la musica a palco con le migliori bande del circondario che si esibivano in pezzi tratti dalle opere liriche più conosciute, fino ad arrivare al canzoniere.
Il canzoniere proponeva musica leggera e i brani più in voga dei vari Festival di Sanremo e di Napoli, però il vero scopo era quello di annunciare i fuochi d’artificio che sarebbero iniziati da li a poco, dopo lo spegnimento delle luminarie.  
Era il momento clou della serata o per meglio dire di tutta la festa. Guai a sbagliare.
Potevi fare esibire il miglior artista del mondo o la banda dei Carabinieri, ma se fallivano, i fuochi d’artificio era una vera rovina.
Allora i fuochi erano diversi da quelli di oggi. Oggi solo mortai che spandono colori da tutte le parti, magari disposti in postazioni diverse per dare profondità ed effetti gradevoli. Allora i mortai erano riservati per il “finale”, prima davano spettacolo le ruote di fuoco. Suddivise in ruote grandi e piccole, le così dette rutitti, che girando su se stesse producevano svariati colori e rumori. C’era quella singola, la terna, la quadrupla fino ad arrivare all’albero con dodici ruote. Prima giravano singolarmente e poi si accendevano tutte in una volta finendo il loro compito con una esplosione quasi contemporanea che faceva tremare i vetri delle finestre e indietreggiare i più facinorosi che, sfidando le forze dell’ordine, si avvicinavano più del consentito. Si aspettava con ansia la rutitta volante che cominciava a girare in orizzontale e poi acquisiva una velocità tale da sollevarsi e volare in cielo. C’era chi contava i colpi, le bombe giapponesi e le spaccate, perché i fuochisti non facessero i furbi risparmiando qualche botto. Soprattutto si seguiva il ritmo della sparata che doveva iniziare adagio e accelerare gradatamente fino al caos finale che si gradiva potente, rumoroso, pauroso.
Alla fine si poteva capire, guardando i volti dei festaioli, se era andata bene o male. Abbracci e baci al fuochista significavano approvazione. Semplici strette di mano o smorfie di delusione annunciavano lamentele e revisione del contratto.
Viene da chiedersi se la fede giocasse un ruolo decisivo e se i fedeli fossero spinti o ammaliati più dai miracoli dei santi o dallo sparo dei tric trac. E’ difficile dare una spiegazione esaustiva ma le statistiche parlano chiaro. Oggi non ci innamoriamo più di niente, le nostre natiche sono ormai saldate in comode poltrone, appagati a guardare una scatola luminosa che ci rimbecillisce sempre più. Non ci sono Santi, feste, bombe o tric trac che suscitino il nostro interesse, nemmeno ci emozionano i morti che giornalmente si immolano nei nostri mari, tanto dopo la pubblicità daranno “ ballando con le stelle”.
 Articolo si Angelo Ciurcina                      -               Foto di Francesco Battaglia

E' vietata la riproduzione dell'articolo e delle foto  senza citare gli autori e il blog