domenica 31 dicembre 2017

IL DECENNALE DEL NOSTRO BLOG

Cari amici e visitatori, oggi è l’ultimo giorno del 2017 ed “ auguro che il nuovo anno sia per voi una benedizione se saprete benedire il tempo che vi verrà donato”.
Oggi è anche il decennale del  blog “Cursillossiracusa”.
Il blog nasce nel 2008 quando il movimento dei “Cursillos di Cristianità in Italia”, nell’Arcidiocesi di Siracusa  era coordinata  dal corsista Luigi Majorca. Fu una scelta contestata e contrastata, perché ritenuta inutile e troppo innovativa, nonostante per due decenni si fosse tentato di creare un “Sito”, imitando l’iniziativa di alcune altre diocesi. La scelta del “Blog” e non del “Sito”, contrariamente a quanto avevano ed avrebbero fatto tutte le altre diocesi, si rivelò ben presto la scelta giusta per le finalità che si volevano raggiungere, ossia: quella di informare preventivamente i corsisti di tutti gli appuntamenti programmati e quella di documentare quegli eventi meritevoli di essere raccontati e rappresentati visivamente con foto.
Per realizzare il Blog il suo ideatore si servì del “fratello” Peppe Tringali che diventò il prezioso Web Master, mentre la produzione fotografica fu affidata sin dall’inizio alla “sorella”  Lina Gallo, la quale è sempre riuscita a cogliere nella espressione dei soggetti fotografati il loro stato d’animo. Articoli e foto nel blog si sono sempre fusi per dare una rappresentazione
vera della realtà concretamente vissuta e raccontata con articoli volutamente sintetici.
Negli anni il Blog è continuato a crescere nonostante svolgesse prevalentemente   un ruolo informativo, certamente utile ma limitativo.  
Oggi il decennale del blog servirà a ricordare il connubio  da questo creato fra cursillisti, sacerdoti, lettori e tutto quanto  è  gravitato intorno al movimento dei Cursillos.
Dieci anni sono stati per il blogger  un’eternità, una fatica, nel vorticoso scorrere di post-visitatori mordi e fuggi. Ma non sembra inutile volgersi indietro per rimirare il cammino compiuto per poi  trovare nuovi sentieri in un mondo come quello editoriale che ha visto la rivoluzione di Internet, la nascita dell’e-book e l’esplodere dei social.
Non sembri nostalgico rileggere i tanti pos dedicati anche ad amici e sacerdoti  per condividere frasi, poesie, citazioni, recensioni, riflessioni ed auguri.
Il Blog ha proposto e propone   sensazioni, esperienze, ricordi che possono trasformare quanto scritto e documentato in una riflessione doverosa e attenta sulla complessità di un movimento che sin dalle sue origini doveva essere tanto semplice quanto  di forte e
solidissima cultura, di fede incrollabile e operosa, di studio eminente.
  
Oggi è tempo di social, di piazze virtuali:  Il blog – diario  telematico - per certi versi  è una via di mezzo tra l’incontro de visu e quello virtuale mordi e fuggi. Si avverte la necessità di raggiungere altre dimensioni, altri ambienti anche i più lontani che da cursillisti e da cattolici impegnati non si possono raggiungere di persona.
Me ne convinsi qualche tempo fa ed sono ancor più convinto che è necessario slegarsi dalla semplice informazione, come mezzo di comunicazione privilegiata, per costruire  percorsi formativi a tappe che abbiano  sullo sfondo un  mondo in crisi come quello dei nostri giorni, dove ci si imbatte in un vissuto collettivo dominato dall’esteriorità e dall’effimero, senza quegli orizzonti di senso e di stabilità che solo una vita evangelica possono offrire.
Siracusa 31 dicembre 2017

Luigi Majorca

venerdì 29 dicembre 2017

INCONTRARE DIO NEL NOSTRO CONDOMINIO

“Incontrare Dio nel cuore del nostro condominio: scenario complesso e di difficile evangelizzazione.” Nelle riflessioni di questi giorni ho cercato di scoprire il  “volto” di un condominio.   Cos’è il condominio per noi ? Lo conosciamo veramente? Si tratta  di un tema affascinante che si è sempre trattato nel nostro movimento , un tema però  scarsamente realizzato, che tuttavia mi sforzo con caparbietà di riproporlo ogni anno nel mio Blog.
E’ questo  un invito rivolto a tutti noi per  continuare la nostra ricerca e la nostra riflessione personale sulla difficile evangelizzazione di questo particolare ambiente in una società post-moderna, dove è più che evidente come il Natale, per dirla con Papa Francesco, è solo una festa priva di Dio.
 Non possiamo prescindere da questo dato, perché “l’habitat” in cui l’uomo vive non è un accessorio ambientale esterno, ma è un fattore decisivo   per il proprio senso d’identità. Abitare in una condominio  diventa, allora, un modo di essere come persona. Cambia “l’habitat” e cambiano profondamente le persone: cambia il loro stile di vita, il loro modo di relazionarsi con il mondo, con gli altri e perfino con Dio.
Click to play this Smilebox slideshow Ecco, dunque, che il condominio  si presenta come un grande laboratorio per evangelizzare, luogo in cui si plasmano nuovi paradigmi, modelli e stili di vita oggi dominanti nel mondo.  
 Guardando, allora, il contesto del nostro condominio, s’impone per tutti noi una domanda fondamentale: come vivere da cristiani in un ambiente che talvolta sembra così disumano e disumanizzante. Dobbiamo  tener presente che oggi nei nostri ambienti noi cristiani non siamo gli unici evangelizzatori, i soli a produrre modelli culturali e a offrire dei paradigmi di vita evangelica.
Allora, “Ultreya”

Luigi Majorca


giovedì 28 dicembre 2017

DIO PADRE SEI LA MIA CERTEZZA

Caro Dio Padre,


nel corso di quest’anno che non è ancora giunto al termine , come ben saprai sono successe molte cose. Ho sempre pensato che mai sarei riuscita a metterti da parte, ad allontanarti da me. Sempre, fino a qualche mese fa. Le varie vicende che si sono susseguite durante questi mesi mi hanno allontanata fisicamente da te, ma in cuor mio ho sempre saputo che eri proprio tu a darmi la forza che mi ha fatto andare avanti. Non credevo di riuscire ad amare così tanto, e forse questo amore di cui parlo, sono riuscita ad assimilarlo e a donarlo proprio grazie a te. Quando una persona a cui tieni tradisce la tua fiducia è un bel problema. Padre, ho trovato in te la forza di perdonare, e per la prima volta ho sentito davvero la tua presenza in me. Purtroppo in quello specifico momento mi ero già allontanata da te…e devo dire che questa situazione mi ha pian piano logorata dentro.
Prender parte a questa esperienza (29° Campo Base) mi sta permettendo di confermare ciò in cui credevo precedentemente, in te. Sentirsi amata è una sensazione indescrivibile.
È vero che non dobbiamo cercarti solo nei momenti peggiori, ma è in questi, che ti sento ancora più presente. Mi dai forza, tanta forza, che è la cosa che è sempre mancata in me, a differenza di ciò che sembra. 
So che adesso non mi mancherà mai, sei la mia certezza, ho bisogno di te e mi lascerò amare da te.


Una giovane campista

venerdì 22 dicembre 2017

LETTERA A DIO DI UNA GIOVANE CAMPISTA.

Come abbiamo chiarito in altro post. il Campo Base è una rielaborazione ed un adattamento dell’esperienza del cursillo rivolta ai giovani diciottenni o di età di poco superiore. 
Tra le belle testimonianze vi sono anche le lettere che il giovane o la giovane campista scrive a Dio al termine del corso.  Leggiamone una in prossimità del Santo Natale.


"Dio Padre,

le vicende della vita sono varie ed innumerevoli e noi uomini molte volte dimentichiamo della tua costante presenza. Mi hai chiamata perché tu sai tutto, tu sentivi quanto lontana mi sentivo. Chissà quante altre volte mi hai chiamata ed io cieca ho fatto finta di nulla. Mi sentivo sola, insicura e proprio quando tante cose sono cambiate ho dubitato di te. Ho compreso che la fede non ha limiti, che non ha sempre gli stessi occhi e gli stessi volti. La fede non si ferma, l’amore non si ferma. Grazie al tuo amore è tutto possibile. Grazie a ciò sento di nuovo la forza di riconoscere la gioia autentica da quella effimera. Ti ringrazio per ogni cosa che ho, dalla più scontata alla più improbabile. Ti ringrazio per avermi circondato di persone che, negli anni, mi hanno fatto capire quanto bello sia donarti, e donare senza ricevere. Quanto bello sia perdonare. Ti ringrazio Dio, per essere mio padre, un padre misericordioso."


Tua amata figlia

giovedì 21 dicembre 2017

GLI AUGURI DI P. ANGELO




È Natale anche quest'anno.





Celebriamo un evento che ha sconvolto la storia e che ancora non riusciamo a comprendere fino in fondo la portata e le conseguenze.



È il mistero dell’incarnazione di Dio ma noi cursiglisti ci crediamo davvero o continuiamo a restare saldi nelle nostre idee e tradizioni?.



Il mio augurio che nel cuore di ciascuno di noi ci possa essere ancora spazio al Dio che viene e trovi disponibilità ed accoglienza perché anche oggi Dio possa incarnarsi in questo mondo.





Con affetto P. Angelo Saraceno.











  






lunedì 18 dicembre 2017

UN RICONOSCIMENTO MERITATO.

Giovedì 14 dicembre 2017, in un noto ristorante di Siracusa si sono riuniti i soci del Pnathlon club di Siracusa per la tradizionale cena degli auguri di Natale, dove  si è svolta la cerimonia di consegna del Premio Pino Corso: Fair Play “Una vita per lo Sport ”. Per l’anno 2017 il consiglio di presidenza del Panathlon Club di Siracusa ha deliberato di assegnare questo prestigioso riconoscimento al socio Luigi Majorca, il cui curriculum sportivo è di tutto rispetto.


Luigi Majorca,  si laurea in giurisprudenza il 6. 12 del 1967 e diventa avvocato il 27 febbraio 1970.
Sin dalla giovanissima età impara a giocare a tennis grazie al regalo di una racchetta offerta dal  cugino avv. Antonino Giannetti, che ancor oggi conserva.
 Nel quinquennio 1975-80 si cimenta come praticante giornalista. Nel 1980, dopo anni di dirigenza, viene nominato  presidente del “Tennis club di Siracusa”. Viene eletto consigliere regionale della FIT nei quadrienni 1988-92 e 1992/96. Nello stesso periodo viene nominato componente della commissione nazionale di promozione e propaganda. Negli otto anni di attività federale è stato relatore di importanti convegni sia in Sicilia che nel centro Italia. 
Il 3 maggio del 1977 assume l’incarico di fiduciario dell’AIC (associazione Italiana Calciatoti) assistendo le squadre professionistiche delle provincie di Siracusa e Ragusa. Nel 1982  viene inserito tra i maggiori esperti nazionali di diritto sportivo nel Nuovissimo Codice delle Società Sportive di Ascani e Masero edizione 1982. 
Negli anni 90 viene nominato dalla FIGC  componente del collegio arbitrale di Serie C a Firenze, organo di giustizia sportiva che delibera le controversie tra giocatori e società professionistiche, incarico che ancor oggi ricopre.


Entra a far parte del Panatlon club di Siracusa su invito del defunto On.  Lo Bello nel 1983. Viene nominato presidente del Panathlon club di Siracusa  nel 1990.




Il Premio Pino Corso Fair Play “Una vita per lo Sport” è stato istituito con l’intento di sensibilizzare i giovani sui grandi valori dello sport.  
Il presidente del club, Rodolfo Zappalà, ha sottolineato: “il Premio Fair Play  consente a tutti  di  desiderare  un mondo migliore, dove il modello di riferimento cui ispirarsi e far sognare i propri figli sia quello percorso da chi sa vincere lealmente, da chi sa tendere la mano allo sconfitto, da chi non cerca facili scorciatoie ma costruisce la vittoria con intelligenza fatica e sacrificio. Valori  questi che non sono poi dissimili da quelli che dovrebbero essere praticati quotidianamente nella società civile.

Proprio per questo, ha continuato il presidente, il Premio “una vita per lo Sport” è stato  assegnato al socio Luigi Majorca   portavoce non solo di  una cultura sportiva sana’, ma anche orientata alla  promozione di comportamenti virtuosi e valori positivi quali il rispetto della persona, la non discriminazione, la competizione leale e la lotta al doping. 

La motivazione:“per la sua vita condotta con il garbo di un aristocratico, con l'entusiasmo di un ragazzo e la passione di un panathleta."

Il presidente del Panathlon di Siracusa
Rodolfo Zappalà 





domenica 17 dicembre 2017

“UNA SANA FOLLIA”

 



Un articolo di PeppeTringali





Click to play this Smilebox slideshowUna serata culturale e ricreativa, quella di  venerdì 15 dicembre del 2017, al Centro Utopia, preparata dall’Ultreya di Augusta  per i  giovani del 29° Campo Base.   L’incontro condiviso è stato interessante e molto partecipato. Dopo le premesse di don Angelo Saraceno, giro di microfono tra i cursillisti ospitanti e i giovani ospiti del campo base, su un tema scottante e di grande attualità che assilla i giovani del meridione,
                                                  "rimanere al sud"
Molti infatti dicono: in Sicilia non c’è nulla, non c’è lavoro, è tutto difficile” e ancora  “che noia, sempre le solite cose, niente, non c’è niente”, “sempre la solita gente”, “affrettati ad andar via”, “quì  dopo la laurea presto ti annoierai” e discorsi di questo tipo” Un chiaro riferimento ai giovani, costretti a emigrare per i noti  motivi legati alla ricerca di un lavoro sicuro.
Diverse sono state le considerazioni e i punti di vista, tra quanti hanno sostenuto la necessità di mettersi in gioco a tutti i costi, anche rinunciando a rimanere ad Augusta, e quanti invece hanno sostenuto “la sana follia”  di saper rinunciare persino alle certezze e alle sicurezze, pur di continuare a vivere nel proprio paese di origine.
Personalmente penso che  questi ultimi ritengano una sana follia” non dare concretezza a tutto ciò che sentono intimamente, non dare ascolto a quella “chiamata” che avvertono dentro di loro, sarebbe più folle non provarci, non credere alle proprie capacità, non avere fiducia nel cambiamento di questa bellissima Sicilia.  
A chiusura dibattito, la proposta di padre Angelo, “perché non investire la ns comunità e il ns quartiere,  per  spenderci nel creare investimenti e posti di lavoro?”. A seguire, una ottima cena e due giri di tombola a premi, organizzata dal cursillisti. Non è mancato il tradizionale panettone con  spumante, per gli auguri di un prosperoso e lieto Natale cristiano.

sabato 16 dicembre 2017

GUARDANDO IL PRESEPE

Se guardi il Presepe, ossia la Mangiatoia, impara a vederci il cammino del Creatore verso noi sue creature, impara a vederci il l utto nel frammento, impara a vederci PEterno nel nostro tempo che ci frigge veloce. Da allora il tempo si conta da Cristo: prima di Cristo, dopo Cristo.
Il Presepe lo ha proposto un occhio penetrante. Francesco d'Assisi quando correva l'anno 1233 e da allora esso ha unificato la nostra terra, l'Italia, dalle Alpi al mare, ed ogni regione vi ha apportato una sua caratteristica.
Click to play this Smilebox slideshowIl Presepe ci ha fatto scoprire fratelli in Italia ancor prima della bandiera tricolore ed c capace di fare ancora questo prodigio a livello del mondo. Il Presepe ci parla con i suoi personaggi: con il I3ambino Divino, in primis; con la Madre tutta santa, con Giuseppe uomo giusto; e poi con il bue e l’asino.
Questi ultimi ‘personaggi', il bue e l'asino, stanno li ad indicare Fbrei e Pagani, Vicini e Lontani che si riscoprono fratelli, figli di un solo Padre che sta nei Cieli.
Buon Natale, carissimo amico, davanti al tuo Presepe, nel quale sei libero di scegliere di essere il personaggio che vuoi.
Don Gaetano Silluzio

Ringraziamo per averci inviato le foto dei loro presepi:
I fratelli e le sorelle cursilliste
Enza - Loredana-–Nando  –  Fabio-  Maria-  Nella –  Giulio e la sua Confraternita.
e tra gli assidui visitatori
Angela – Valeria  –  Mauro –  Salvatore –  Marco –Nadia  – Parrocchia S. Cuore di Gesù –  Giuseppina - Matteo.

Luigi Majorca




mercoledì 13 dicembre 2017

PILLOLE DI FORMAZIONE - I TRE GIORNI DEL CURSILLO

I TRE GIORNI DEL CURSILLO
PARTE SECONDA

Durante il Cursillo si realizza un processo psicologico e spirituale, un percorso che potremmo sintetizzare così:
l. Il corsista prende atto della povertà e dell'impotenza dell'uomo senza Dio
2.    riscopre Ia dignità del suo essere persone
3.    Capisce che la suprema dignità della sua persona deriva dal riflesso divino che è in lui
4.    Si rende conto che la Chiesa, strumento di salvezza, non è una realtà astratta ma un edificio di pietre vive in cui anche lui si rispecchia.
5.    Accetta Cristo come una soluzione e fonte di salvezza per se stesso e l umanità.
6.    Rivaluta l’amicizia come il più nobile dei sentimenti che può legare gli uomini tra di loro, amicizia che consente di sostenersi reciprocamente nel proprio cammino nella Fede.
7.    Guarda al mondo ed agli ambienti della vita ordinaria come ad una realtà da vertebrare in senso cristiano attraverso la testimonianza personale e di gruppo.

Le fasi del Cursillo
I    giorni del Cursillo possono essere suddivisi in quattro fasi:
Il Ritiro in cui il corsista è portato a guardarsi dentro (sera dell'arrivo)
La proclamazione del messaggio e del kerygma (primo giorno)
Conversione (secondo giorno)
Missione (terzo giorno)
Il ruolo dei Responsabili
Tutti i responsabili si devono contraddistinguere per spirito di carità, partecipazione alla preghiera ed ad ogni atto del Cursillo, ma senza assumere mai atteggiamenti da maestri. £' affidato a loro il compito di creare rapporti amichevoli con tutti i partecipanti, ponendosi in un atteggiamento di ascolto.
Il Rettore, al timone del corso è presenza autorevole e discreta. I Sacerdoti mettono a fuoco la dottrina, basata sulla teologia della Grazia, la loro condotta può essere sintetizzata in una frase, essi si faranno amare amando e rispettare rispettando. I laici hanno il ruolo di fare amicizia con i corsisti per farli amici di Cristo, dimostrano spirito di servizio, incoraggiandoli, testimoniando con l'esempio.
La vivenza è una fotografia di un momento della vita osservata alla luce del Vangelo. Non sono importanti le vivenze eclatanti o racconti di fatti straordinari: dalla vivenza deve emergere la straordinarietà della vita ordinaria.
Il lavoro di corridoio è un momento essenziale del Cursillo in cui è necessario riuscire a creare un rapporto con i nuovi fratelli che ci consenta di:
Conoscerli
Comprenderli
Illuminare la loro intelligenza con messaggi di verità Le Decurie rappresentano la prima esperienza di gruppo che il corsista si trova a vivere. Sono la premessa ai gruppi ed alle riunioni di gruppo che costituiranno il fulcro del Postcursilio.
"Liberatelo e lasciatelo andare...”
Il Corsista, come Lazzaro, incontra il Cristo che gli dà nuova vita, anche lui deve essere liberato dai i legami, da ogni forma di inquadramento... deve essere lasciato andare... per proseguire la sua vita da cristiano.
Al Movimento spetta solo il compito di aiutarlo a liberarsi e lasciarlo andare...
Il Cristiano deve fare il Cristiano e nulla più, inevitabilmente contagerà della luce di Cristo chiunque entrerà in contatto con lui.


lunedì 11 dicembre 2017

PILLOLE DI FORMAZIONE - I TRE GIORNI DEL CURSILLO


Il Movimento dei Cursillos di Cristianità è uno strumento che utilizza un metodo proprio e che si affida alla Grazia di Dio. Esso si propone di incarnare l'essenza del cristianesimo nella unicità, originalità e creatività di ogni persona.

Semplicemente perché tutti sappiano di essere chiamati ad una santità ordinaria.
Le verità che vengono comunicate durante i tre giorni del Cursillo sono:
-         * il significato profondo del Battesimo
-         *che Dio ci ama singolarmente così come siamo... malgrado i nostri difetti
          *che la Chiesa siamo noi: ciascuno di noi è Chiesa!
                                                    * che, in forza del Battesimo, siamo tutti chiamati alla santità.

L'opera del Movimento
Precursillo, Cursillo e Postcursillo, sono i tre momenti in cui si articola l'opera del Movimento e sono strettamente collegati: ognuno di essi non può esistere senza gli altri.
Il Cursillo rappresenta il secondo tempo della proposta, un tassello per raggiungere le finalità del Movimento.
Questo secondo tempo vuole proclamare la più bella e vera delle notizie, DIO CI AMA. comunicata attraverso il miglior canale, l'amicizia, rivolgendosi concretamente alla singolarità di ogni persona.

Le finalità che si propone il Cursillo sono due:
La finalità prossima è la conversione del corsista
La finalità remota è la conversione, attraverso la testimonianza del corsista, dell'ambiente in cui vive.

Durante i tre giorni, il corsista realizza un triplice incontro :
A L'incontro con se stesso che avviene nel silenzio interiore del singolo: l'uomo deve scavare dentro se stesso per riscoprire quanto di divino è nascosto in lui.
A L'incontro con il Cristo del Vangelo, con una persona viva, concreta, normale, amica e sempre a noi vicina.
A L'incontro con i fratelli, l'amicizia vissuta quasi come un nuovo sacramento che ristabilisce la fiducia dell'uomo nell'uomo

Il triplice incontro viene propiziato dalla parola, dalla testimonianza dei responsabili che deve essere:
-          Semplice, comprensibile a tutti.
-          Convinta perché dobbiamo avere la consapevolezza che siamo strumenti nelle mani del Signore e che annunciamo Lui, non noi stessi...
-          Gioiosa, perché un cristiano triste rappresenta la peggior testimonianza...
-      Attuale, perché parliamo all'uomo che vive con problemi concreti legati all'oggi.

-      Incarnata, perché è indispensabile far trasparire che le verità di cui parliamo sono parte integrante della nostra vita, non espressioni di conoscenze culturali. il percorso spirituali