venerdì 6 ottobre 2017

SPUNTI DI RIFLESSIONE PER UN ITINERARIO DI FORMAZIONE

DAL COMMENTO ALLO STATUTO DI P. CASCONE 2001
Parte Prima

“Una gioia che abbiamo potuto riscontrare visitando in questi anni diverse Diocesi, nelle quali la notizia del riconoscimento ufficiale del nostro Movimento da parte della Conferenza Episcopale Italiana è giunta assai gradita ed è stata considerata come 1’ esaudimento di un desiderio, che da diversi anni attendeva di essere soddisfatto. Risale almeno al 1989, infatti, la prima discussione attorno allo Statuto e il primo tentativo di elaborarne uno che non snaturasse l’essenza, la finalità e il metodo del Cursillo di cristianità, pur dovendo essere redatto con linguaggio giuridico, sulla base del Codice di Diritto canonico. Ed è sostanzialmente attorno a questo nodo problematico che si è incentrato, in questi anni, il dibattito sullo Statuto. La preoccupazione di non intaccare il carisma del nostro Movimento è stata sempre presente in coloro i quali hanno dato mano alla redazione delle varie bozze. Non è mancato d’altronde un confronto, anche vivace, tra le varie posizioni, a riprova di un sincero attaccamento al Cursillo, unito alla volontà di vederne riconosciuta la piena natura ecclesiale da parte dei nostri Pastori.
Il fatto che ci siano voluti parecchi anni per giungere all’approvazione è da salutare, in quest’ottica, come una cosa positiva, perché questo lungo cammino ha favorito una maturazione lenta e progressiva dell’idea stessa di uno Statuto e dei suoi contenuti. Tale processo di maturazione non si è ancora concluso, perché ovviamente non è facile comprendere come la natura “dinamica” ed agile di un Movimento possa quasi “costringersi” entro le coordinate giuridiche di uno Statuto. Ma proprio questo, probabilmente, è il primo punto su cui riflettere con serenità: 
lo Statuto non è una sorta di “gabbia”, che mortifica la spontaneità o coarta la nostra libertà di azione. Esso è piuttosto la garanzia della nostra identità, il punto di riferimento certo attorno al quale far ruotare le nostre decisioni e le nostre attività.” (Dal commento allo statuto e regolamento2001, pag.4,5 di Nando Rosato e don Mario Cascone).
 Ecco perché viene chiesto il massimo rispetto e l’assoluta osservanza delle norme contenute nello statuto e nel regolamento, che costituisce un tutt’uno con lo Statuto.

Luigi Majorca

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