DAL COMMENTO
ALLO STATUTO DI P. CASCONE 2001
Parte Prima
“Una
gioia che abbiamo potuto riscontrare visitando in questi anni diverse Diocesi,
nelle quali la notizia del riconoscimento ufficiale del nostro Movimento da parte
della Conferenza Episcopale Italiana è giunta assai gradita ed è stata
considerata come 1’ esaudimento di un desiderio, che da diversi anni attendeva
di essere soddisfatto. Risale almeno al 1989, infatti, la prima discussione
attorno allo Statuto e il primo tentativo di elaborarne uno che non snaturasse
l’essenza, la finalità e il metodo del Cursillo di cristianità, pur dovendo
essere redatto con linguaggio giuridico, sulla base del Codice di Diritto
canonico. Ed è sostanzialmente attorno a questo nodo problematico che si è
incentrato, in questi anni, il dibattito sullo Statuto. La preoccupazione di
non intaccare il carisma del nostro Movimento è stata sempre presente in coloro
i quali hanno dato mano alla redazione delle varie bozze. Non è mancato d’altronde
un confronto, anche vivace, tra le varie posizioni, a riprova di un sincero
attaccamento al Cursillo, unito alla volontà di vederne riconosciuta la piena
natura ecclesiale da parte dei nostri Pastori.
Il fatto che ci siano voluti parecchi anni per giungere all’approvazione è da
salutare, in quest’ottica, come una cosa positiva, perché questo lungo cammino
ha favorito una maturazione lenta e progressiva dell’idea stessa di uno Statuto
e dei suoi contenuti. Tale processo di maturazione non si è ancora concluso,
perché ovviamente non è facile comprendere come la natura “dinamica” ed agile
di un Movimento possa quasi “costringersi” entro le coordinate giuridiche di
uno Statuto. Ma proprio questo, probabilmente, è il primo punto su cui
riflettere con serenità:
lo Statuto non è una sorta di
“gabbia”, che mortifica la spontaneità o coarta la nostra libertà di azione.
Esso è piuttosto la garanzia della
nostra identità, il punto di riferimento certo attorno al quale far ruotare le nostre decisioni e le nostre
attività.” (Dal commento allo
statuto e regolamento2001, pag.4,5 di Nando Rosato e don Mario Cascone).
Ecco
perché viene chiesto il massimo rispetto e l’assoluta osservanza delle norme
contenute nello statuto e nel regolamento, che costituisce un tutt’uno con lo
Statuto.
Luigi
Majorca
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