mercoledì 11 ottobre 2017

QUANDO SONO INFERMO, È ALLORA CHE SONO FORTE

Nel gruppo di Ultreya di Augusta del 9 ottobre ci siamo chiesti: quanti di noi si sono trovati ad operare gravati da mille problemi di salute, o di preoccupazioni familiari o perché inseriti in un contesto ostile?
Quale l'onere delle vertebre delle nostre ultreyas?
<Le vertebre>> sono coloro che hanno piegato il ginocchio davanti a «Dio»  e  che Iddio ebbe a riservate per sé! Al tempo di Elia erano «settemila» (1Re 19,18 cf. Rom. 11,4)...
Nelle nostre Ultreyas spesso, nella ricerca dei "lontani", ci siamo trovati ad operare in situazioni difficili o addirittura apparentemente impossibili. 
Però, ci siamo detti che per la Grazia di Dio non ci sono situazioni impossibili: Iddio può innestare di nuovo sull'olivo i rami che se ne sono staccati, e sul medesimo olivo può innestare rami tolti da un oleastro (Rom. 11,17.23s).
 Occorre solo che noi, come Paolo, facciamo onore ai nostri impegni assunti, molto di più nelle fatiche, molto di più nelle carceri, in   pericoli di rapine, in pericoli dai connazionali, in pericoli dagli stranieri, in pericoli dentro la città, in pericoli nelle zone disabitate, in pericoli sul mare, nella fatica e sotto sforzo, spesso nell'insonnia e tuttavia ogni giorno solleciti di tutti i gruppi che abbiamo avviati nei nostri ambienti (cf 2 Cor. 11,23 - 28).  
Ancora, ci siamo chiesti: "Ci trattiene forse la nostra poca salute?"
Nessuno pensi che Paolo ne avesse molta! Eppure non si era mai fermato!
Una malattia l'aveva bloccato in Galazia, ed egli ne approfittò per evangelizzare quelle popolazioni (Gal. 4,13)...
Tre volte chiese al Signore di esserne liberato, ma il Signore gli rispose:
"Ti basta la mia Grazia".
La sua forza si esplicava tutta quanta nella sua Infermità! (2Cor. 12,8-9)…
La conclusione di Paolo, che vale anche per le nostre vertebre, è stata questa: «Molto volentieri, dunque, mi glorierò delle mie infermità, affinché si stabilisca su di me la forza del Cristo! Per cui   quando sono infermo, è allora che sono forte!» (2 Cor. 12,9-10), perché «tutto posso in colui che mi rende forte!» (Filipp. 4,13)..
Luigi Majorca



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