![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5meTts8RB7Yc0NWvl9h-eSn4iBPIavkdoqNWnbA2HZ5Fl6L_HhJN13vuLAJh37S-NkyKsxMUzCMFs42ioeiAEGSpOOFBx_VlhtWxfP4gybrDXR_ZvbHXW0XmzMibMFgnzw2kEuM0YMg4/s320/Dio+mi+chiama+2.jpg)
Tra le belle testimonianze vi sono anche le
lettere che il giovane o la giovane campista scrive a Dio al termine del corso. Leggiamone una in prossimità del Santo Natale.
"Dio Padre,
le vicende della vita sono varie ed innumerevoli
e noi uomini molte volte dimentichiamo della tua costante presenza. Mi hai
chiamata perché tu sai tutto, tu sentivi quanto lontana mi
sentivo. Chissà quante altre volte mi hai chiamata ed io cieca ho fatto
finta di nulla. Mi sentivo sola, insicura e proprio quando tante cose
sono cambiate ho dubitato di te. Ho compreso che la fede non ha limiti, che non
ha sempre gli stessi occhi e gli stessi volti. La fede non si ferma, l’amore
non si ferma. Grazie al tuo amore è tutto possibile. Grazie a ciò sento di
nuovo la forza di riconoscere la gioia autentica da quella effimera. Ti ringrazio
per ogni cosa che ho, dalla più scontata alla più improbabile. Ti ringrazio
per avermi circondato di persone che, negli anni, mi hanno fatto capire quanto
bello sia donarti, e donare senza ricevere. Quanto bello sia perdonare. Ti
ringrazio Dio, per essere mio padre, un padre misericordioso."
Tua amata figlia
Nessun commento:
Posta un commento