La vivenza di Giuseppe.
Qualche anno fa, fui invitato dalla mia azienda
ad occuparmi di un'attività lavorativa che avevo interrotto precedentemente. Ci
andai contento perché, oltre ad essere più vicino a casa, avrei svolto
un'attività lavorativa a me nota e che mi agevolava. Ero felice, immaginavo di
trovare lo stesso ambiente che avevo lasciato prima.
Ma fui estremamente deluso.
Arrivato a destinazione, notai come tutto fosse
cambiato in peggio e come tra i colleghi
fosse subentrata una certa indifferenza nelle relazioni interpersonali. In
quell'ufficio regnava un silenzio tombale; un'insolita freddezza sembrava aver
contagiato persino l'ambiente circostante, tanto era il disordine e lo stato di
abbandono; basti pensare che l’erba alta si era impossessata del marciapiede
appena fuori l'ufficio e nessuno si era interessato di provvedervi. Sentivo la
necessità di intervenire anche per ricreare un principio di reciproca convivenza
civile.
Fu così che un giorno, dopo essermi armato di
coraggio e attrezzato di guanti, zappa e carriola, decisi di rompere il
ghiaccio per intervenire personalmente, malgrado le mie mansioni lavorative non
me lo consentissero. Cominciai a ripulire l’ambiente e principalmente iniziai a
tagliare l'erba del marciapiede, tra gli sguardi increduli e qualche sorrisetto
beffardo dei colleghi.
Confesso il mio iniziale comprensibile
imbarazzo, ma superati i primi momenti d'impaccio, durante il lavoro fu grande
la mia soddisfazione nel vedere avvicinarsi
tanti miei colleghi, impiegati ed
anche un funzionario che, disincantati e
sollecitati dal mio esempio, si sono resi fraternamente disponibili e collaborativi al
fine di realizzare un ambiente pulito, condividendo idee e stati d'animo.
Nessun commento:
Posta un commento