Il
fratello Peppe Tringali ha fatto non solo a tutti i cursillisti, ma anche a
tutti i nostri visitatori gli auguri di Pasqua.
Io desidero fare particolari
auguri ai nuovi fratelli del 51° cursillo uomini, i quali non so se ricordano la favola dell’aquila che vivendo in mezzo ai polli, tentando
inutilmente di volare con le proprie ali, si convinse di essere veramente un “pollo”.
Leggendo un libro di poesie, regalatomi con dedica, in una
particolare occasione, dal “mitico” don Giacomo Scarlatella, direttore
spirituale diocesano e direttore spirituale di tanti cursilli di Caltagirone, mi sono imbattuto in
una sua poesia che può rappresentare per la intuizione e profondità di pensiero
un bell’augurio ai nuovi corsisti
del 51° uomini a cui la dedico. La poesia è breve e la trascrivo:
“Un giorno un’aquila,
che amava stare tra le galline,
rivolse gli occhi verso il sole,
cominciò a volare sempre più in alto.
Il sole era la sua méta
e verso il sole spiccava,
senza mai sostare, il suo volo di libertà.
Era felice, il capo si era acceso
di una luce indescrivibile,
unica, sola, irripetibile.
Il dialogo, frammisto a lacrime,
era la chiave di apertura
di una porta ermeticamente chiusa dall’Io.
Ma lasciamo a quest’aquila
il racconto di ciò che era
e di ciò che finalmente é.”
Auguri, allora, a questi 11 meravigliosi fratelli del 51° e lasciamo a loro di
raccontare nel quarto giorno “di ciò che era e di ciò che finalmente é.”
BUONA PASQUA
Luigi
Majorca