Da bambini, quando ancora non si era figli della tecnologia
e le imprese non erano ostacolate da leggi comunitarie, si andava la domenica
dal picuraro o cavazzu (contrada di Buccheri) a mangiare la ricotta calda
appena fatta.
Appena uscita dalla quarara ( pentolone) la ricotta,
chiamata così perché cotta due volte, aveva un profumo ed un sapore diverso
dalla stessa che arrivava nelle case.
Tutti portavamo con noi una suppiera (contenitore fondo),
un cucchiaio e del pane raffermo che diventava,
a contatto con siero e ricotta calda, molto morbido.
La ricotta veniva poi inserita nelle cavagne (contenitori
realizzati con listelle di canna unite da un'estremità con del fi di ferro), la
parte aperta veniva chiusa con delle foglie larghe di purrazza (pianta)
selvatica accuratamente lavata prima.
In seguito veniva legata alla cavagna con dei fli di liamma
(erba selvatica). Oggi troviamo la
ricotta
all'interno di contenitori sigillati e in plastica per una questione di igiene
ma
/' igiene non potrà mai riesumare o minimamente imitare il
fascino della ricotta che esce con un movimento di maestria dalla cavagna.
Ingredienti per 4 persone:
• 500 gr di ricotto
• Olio extravergine di oliva
• Peperoncino rosso
• Prezzemolo
PROCEDIMENTO
Infornare la ricotta
precedentemente privata del siero ad una temperatura di circa 200° fino a
quando la superficie non si imbiondisce.
Terminata la cottura
tagliare verticalmente la ricotta a fette e condirla con olio, peperoncino
rosso e prezzemolo finemente tritato.
Ingredienti per 4 persone:
• 500 gr di ricotta
•Olio extravergine di oliva
• Peperoncino rosso
• Prezzemolo
PROCEDIMENTO
Privare la ricotta del siero e tagliarla orizzontalmente ottenendo così delle rotelle di circa 2 cm di spessore. Riscaldare I’ olio in una padella ed inserire la ricotta facendola rosolare da ambedue i lati fino a quando le superfici non si imbiondiscono.
Privare la ricotta del siero e tagliarla orizzontalmente ottenendo così delle rotelle di circa 2 cm di spessore. Riscaldare I’ olio in una padella ed inserire la ricotta facendola rosolare da ambedue i lati fino a quando le superfici non si imbiondiscono.
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