Ho letto con molta attenzione il rollo spirituale
dato dal diacono Antonio Malfitano in occasione della seconda riunione della
Scuola Responsabili tenutasi il 26 ottobre 2017.
Il rollo doveva tener conto della preventiva
lettura di un libretto dal titolo “Manifesto”, poi consegnato a tutti i
“responsabili” per una maggiore comprensione.
La relazione tenuta dal corsista Antonio
non si è soffermata sull’ aspetto marginale della semplice
narrata storia della nascita e del percorso del Cursillo, impianto
questo che erroneamente è stato male interpretato
nel successivo dibattito, i cui interventi sono stati ben lontani dalle
problematiche poste dal relatore.
La
vera essenza del citato “libretto” si sostanzia in una serie di importanti
domande sull’effettivo “percorso metodologico” tenuto nelle varie diocesi dall’associazione
dei cursillos in ordine ad una idonea evangelizzazione degli ambienti ed alla ricerca
delle “vertebre”, percorso metodologico che appare chiaramente discostarsi da
quello originariamente intuito da Bonnin e dagli amici del suo gruppo.
Mi è parso, allora, opportuno dover pubblicare (con l’autorizzazione del
relatore) l’intero rollo, perché riportato in forma cartacea possa essere letto
e meditato senza fretta.
Il lavoro fatto dal diacono Antonio
Malfitano è stato sicuramente molto serio e scrupoloso nella sua complessità, ha
consegnato ai partecipanti la Scuola Responsabili la personale inquietudine nel
raffrontare l’originario percorso
metodologico con quello attuale, ponendosi le stesse domande che si è posto il
redattore dell’opuscolo e senza
pretendere di dare risposte che opportunamente ha lasciato alla platea dei
presenti.
Personalmente e senza voler essere politicamente
corretto, condivido la conclusione riportata nel libretto: ”In sintesi … le realtà che si autodenominano
i Cursillos di Cristianità tendono, con preoccupante frequenza, a farsi
gravitare attorno persone che … mostrano che non si è verificato l’incontro
fondamentale con se stessi e con il senso della propria vita. Questo fatto
corrisponde ad una frattura fra Cursillo e Post-Cursillo, fra fede e vita, come
conseguenza del mutamento di rotta della finalità e che ha prodotto come risultato almeno
possibile, l’attuale assenza ( direi anche di abbandono) di molti che
avrebbero voluto e potuto dare molto, specialmente quelli più dotati di
personalità più forti e quelli delle situazioni pù complesse”.
Il rollo
spirituale di Antonio, significatamente di stile vivenziale, che sarà pubblicato nel prossimo Post, nella nuova pagina DOCUMENTI ben può essere
preso ad esempio, perché riconducibile alla cd. fase “formativa” riservata
ai responsabili dell’Associazione.
Luigi Majorca
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