Ho assistito
domenica 19 alla prima prova del campionato
paraolimpico, fase regionale, gare per società, svoltosi al campo scuola
Giuseppe Di Natale di Siracusa.
Stavo parlando con un
simpaticissimo diversamente abile che stava per apprestarsi a gareggiare nel
lancio del peso per fargli una intervista, quando sono stato interrotto
dall’atleta: “Scusami, ma la passione per vincere la gara è troppo
forte, quando io mi tolgo la tuta, metto una maglietta ed entro in competizione
… mamma mia che emozione, quanta adrenalina, ora sono troppo concentrato …
l’intervista te la farò a fine
patita…..”
Non realizzare
un sogno significa vivere in qualche maniera un po’ una sconfitta, ma dalle
sconfitte si impara anche di più. Le esperienze più forti si fanno quando si
cade e ci si rialza. Tutti sono cresciuti dopo essere caduti.
Gli atleti paraolimpici, forse più di altri, sono stati
capaci di uscire da una sconfitta, da uno stato di ‘depressione e scoramento
per dare attenzione alla salute del loro corpo e conseguentemente al loro
spirito e a quella grande e quotidiana forza d’animo che li spinge a superare i
loro limiti. Sono persone da cui è bello apprendere i veri valori della
nostra vita.
Nella gara gli atleti diversamente abili sono capaci di
vincere una doppia sfida, quella della loro disabilità e quella di competere e
di vincere.
Luigi Majorca
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