giovedì 1 dicembre 2016

IL SILENZIO DI DON RAFFAELE

Non intendo essere un critico delle poesie del mio amico don Raffaele Aprile, ma mi accontento di dire la mia, come qualunque lettore, sulle sue sensibilità ispirate.
C’è il silenzio di Gesù di fronte alle domande pretestuose, o inutili, di chi finge di interrogarlo, c’è il silenzio che Gesù impone a chi vorrebbe parlare di Lui,   c’è anche il silenzio dell’uomo che si interroga, c’è anche il silenzio di don Raffaele. Il suo silenzio é quello che parla se tu lo ascolti, il silenzio che conosce l’amore e lo conduce a  Cristo. Don Raffaele preferisce il silenzio dello sguardo di una mamma (Lo sguardo), l’ebrezza del muoversi delle foglie al mattino (Le foglie), il silenzio della solitudine (Solitudine), i rumori silenziosi della natura che lo circonda (Panorama) il silenzio dei passi del Padre che nel silenzio lo ascolta (Ascolto).
Il silenzio dell’uomo Raffaele è quello che contempla la morte e la rigenerazione dell’anima nel segno del Cristo risorto e si interroga sul mistero delle lacrime di Maria durante le sue preghiere davanti al tabernacolo  del Santuario della Madonnina, in un momento di “attesa” silenziosa, nel silenzioso rifiuto di un mondo globalizzato diventato sempre più urlato e sempre più disumano.

Luigi Majorca

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