lunedì 10 settembre 2018

FINISCE QUI’, IL BLOG CHIUDE


Per ogni cosa c’è un tempo fissato, sì, un tempo per ogni faccenda sotto i cieli”, dice la Bibbia ” c’è un tempo per  piantare e un tempo per sradicare …un tempo per edificare e un tempo per demolire.. ”  (Ecclesiaste 3:1-9)
Questi pensieri  sono stati oggetto  di  una mia lunga riflessione.Ogni cosa, ogni esperienza ha un inizio e una fine. L'importante è rendersene conto, ha senso saper mettere un punto finale quando le cose sono giunte al termine, mettendo al di sopra la consapevolezza di non doversi rimproverare nulla. Quando si è certi di questo non si avranno rimpianti.
Questo blog é nato nel maggio del 2007 e per oltre un decennio ha raccontato la vita quotidiana e la  cultura del movimento dei cursillos di Cristianità nell’arcidiocesi di Siracusa e non solo.
 L’idea era giusta e innovativa, momenti di euforia nello sperimentare forme di linguaggio, talvolta tecniche, poetiche, didascaliche  per creare emozioni e provare a capire meglio l’animo umano dei tanti fratelli cursillisti. Una grande palestra di vita e di scrittura, devo ammettere. 
Un sentito grazie al fratello Peppe Tringali che ci ha fornito le competenze necessarie ed ha messo tanto tempo a disposizione, un sentito grazie  anche alla sorella Lina Coco che, concedendoci opportunità e collaborazione, ha fotografato con rara perizia tutti gli eventi di maggiore rilievo. Grazie, dunque, a questi due fratelli , che mi hanno supportato sin dall’inizio, si é potuto realizzare un bel progetto in un contesto di grande scetticismo.  
Nella storia dei media dei movimenti dei Cursillos di Cristianità in Italia questo Blog è stato  portavoce dei suoi valori religiosi ed in particolare di quelli dell’amicizia e della condivisione fraterna.
I post più rilevanti e significativi dei primi anni hanno riguardato le quotidiane informazioni sulle attività svolte e su quelle programmate, non solo con riferimento alla arcidiocesi di Siracusa ma anche a livello territoriale e nazionale
Sono stati rappresentati tutti i cursillos fatti in questi 11 anni , raccontati dalla loro partenza al loro rientro, sono stati riportati tutti i convegni di studio territoriali e, fin quando si è potuto, anche le convivenze di studio e le assemblee nazionali. Siamo stati inseriti per anni nei Link raccomandati dal sito nazionale e per qualche anno abbiamo interloquito con i responsabili della rivista nazionale.
Ci siamo occupati ripetutamente di formazione e di metodologia.
Non abbiamo trascurato  di evidenziare le figure dei nuovi nominati a tutti i livelli, diocesani, territoriali e nazionali, abbiamo mostrato i volti e le personalità dei sacerdoti cursillisti, esaltandone le doti sin dal momento della loro ordinazione ed abbiamo, infine,  elogiato la loro vita dopo la dipartita.
Non possiamo dimenticare le straordinarie figure di sacerdoti cursillisti come P. Alderuccio e P. Giovanni Sortino.

Oggi non si riesce   più a reggere i ritmi frenetici che l’attività  del movimento imporrebbe : lunghi viaggi in aereo, stress, continui spostamenti, molto tempo da dedicare senza un’adeguata collaborazione. E’ giunto il momento di compiacere il tempo,  dedicandoci alla famiglia, alla realizzazione di se stessi e concedere maggior spazio alle persone che si amano.

Gestire un blog  non è stato semplice come sembra. Il blog è l'immagine dello stato d’animo di chi scrive nel contesto in cui trova il movimento, per questo è importante che la gestione del blog sia fatta con serietà. Abbiamo cercato di individuare e seguire alcune regole essenziali perché il blog fosse e  risultasse uno strumento efficace della nostra strategia, quella di pubblicizzare nel web quanto di buono il movimento andava a realizzare nell’arcidiocesi di Siracusa.
Oggi terminiamo questa esperienza senza rammarico e dopo una lunga ed attenta valutazione, anzi intendiamo  accontentare quanti intendono fare di meglio e compiacere quel fratello (non me ne voglia) che nell’ultimo appuntamento regionale ha insistito nel chiedermi di concludere questa avventura, divenuta a suo dire incompatibile con le nuove iniziative poste in essere da una nuova generazione di cursillisti.

Si chiude un’epoca, ma se ne è già aperta un’altra nella quale lavoriamo con la stessa passione su cose diverse.
Ringraziamo tutti i nostri collaboratori, in particolare don Raffaele Aprile che ci ha regalato splendide e toccanti poesie, e i tanti visitatori non solo della nostra arcidiocesi ma anche delle diverse diocesi italiane che hanno espresso lusinghieri giudizi sui tantissimi post che abbiamo pubblicato.
“Finisce qui. Finisce qui, perché tutte le cose belle finiscono, e perché le cose vanno finite quando si fa fatica a continuarle e quando si pensa che si è dato tutto quello che si poteva dare”.
Luigi Majorca


giovedì 30 agosto 2018

IN SPIAGGIA ALL'OMBRA DELL'OMBRELLONE


Sono in spiaggia, pomeriggio inoltrato, seduta all'ombra dell'ombrellone, davanti al mare lievemente mosso ma azzurro che fa da culla ai miei pensieri, intorno a me poca gente, decido di leggere perché finalmente sento che c'è l'atmosfera propizia, prendo il tuo libro, con un po' di titubanza - perché ho letto così tanti libri e tanti di poesie che a volte certi libri li inizio ma non riesco ad andare avanti e così ho sempre paura di rimanere delusa dai libri -, ma fiduciosa. Inizio a leggerlo, e lo leggo d'un fiato!! dalla prima all'ultima pagina senza interruzioni.
Non mi capita spesso, soprattutto certe poesie le leggo come righe senza neanche percepirle perché sempre più gente scrive poesie e sono solo ricerche metriche passate, invece le tue parole suonano autentiche, semplici, dirette, sincere, non passate e oltre l'oggi, un ora che può essere sempre valido. In molte mi riconosco. 
Non ci vedo per forza un uomo o un sacerdote ma una persona umana nella sua personale ricerca spirituale e di vita, che soffre e trova la forza di andare avanti e vedere ciò che c'è di positivo e l'amore negli altri e nel creato con uno sguardo di speranza rivolto al cielo. Grazie di aver condiviso i tuoi pensieri e le tue emozioni in questo libro. 

 Giuliana Sciaboni
Giornalista collaboratrice del Resto del Carlino di Reggio Emilia

martedì 17 luglio 2018

CREATI PER CONDIVIDERE

Dal 12 al 15 luglio del 2018, presso il Centro Utopia della parrocchia Santa Lucia di Augusta ha avuto corso il tradizionale ritiro dell’ ultreya di Augusta. Tutti i partecipanti, al rientro hanno portato a casa un’indimenticabile ricordo di una esperienza unica e irripetibile dove, a sentir loro, è stato perfino percepito realmente il soffio dello Spirito Santo,  il respiro di Cristo «Il vento che soffia dove vuole, ma che non si sa da dove viene e dove va», un venticello fresco, che ha reso più sopportabile la canicola della mezza tipica estate siciliana.
Click to play this Smilebox slideshowUn “caldo” clima di piena condivisione, che  ha confermato il titolo del ritiro “ Creati per condividere”.
Tanti i fratelli e le sorelle che sono riusciti a “staccare la spina”, mentre anche gli amici “esterni” hanno avuto il piacere di partecipare, il sabato sera, ad una ultreya aperta dove, a seguito di una divertente relazione animata ed inscenata da un gruppo di partecipanti, è stata condivisa una lauta “apericena”, da non dimenticare. Certamente un segnale di apertura verso l’esterno, una sperimentale iniziativa di precursillo, ben riuscita, soprattutto per la gradita e nutrita presenza di amici che si sono intrattenuti fino a tarda ora con i fratelli.
La sera precedente, il venerdì, c’è stata un’altra apertura, quella con la comunità parrocchiale e con tanti altri fratelli della città, che hanno assistito allo spettacolo di un gruppo folcloristico locale, “Augustafolk”, ormai di fama nazionale, assai affezionata a questa ultreya che l’ha scoperta e con la quale spesso collabora. Nei tre giorni, le altre attività in programma, sono state svolte da quasi tutti i partecipanti, impegnati nelle rispettive riflessioni sui rollos “Un cristiano nel mondo”, “Studio dell’ambiente”, “Comunità cristiana in azione” e “Assicurazione totale”.
Il padre spirituale, don Angelo Saraceno,  oltre ad aver regalato momenti iniziali di forte intensità spirituale, con le sue riflessioni sul rollo “La vita in grazia”, ci ha accompagnato con la sua presenza in tutti i  tre giorni di questo meraviglioso ritiro.
Immancabile  il menù raffinato tratto da   originali ricette a base di pesce preparato dall’impareggiabile  fratello chef e dai fratelli e sorelle dello staff di cucina a cui va dato il  più sincero plauso.  
 Giuseppe Tringali
  

venerdì 22 giugno 2018

INNAMORATO DEL CIELO

RIFLESSIONI DELL'ANIMA
  
“Innamorato del cielo” e “Riflessioni dell’anima” possono essere due semplici Titoli , ma a me piace interpretarli come le Password del Cuore. Quante volte, nella vita di tutti i giorni, dobbiamo “loggarci” in siti che ci chiedono la registrazione ?! Ecco, mi piace pensare che per arrivare a Dio si possa avere come username: Innamoratodelcielo (si deve scrivere tutto attaccato in questo caso) e come password (riflessionidellanima). Ovviamente non si vuole banalizzare il rapporto con Dio attraverso queste esemplificazioni, ma è una maniera attuale per porci in “contatto” con il Signore.
Sì, perché nella raccolta di Poesie di Don Raffaele Aprile c’è tanto di quello che l’anima sa e può esprimere attraverso la forma nobile della poesia. “Innamorato del Cielo” non è solo un’esclamazione, ma è Il dire e l’affermare a sé stesso quello che ogni Cristiano dovrebbe essere e vorrebbe realizzare: Innamorarsi del Cielo.
Come ?
Attraverso le Riflessioni dell’anima.
E’ l’anima che che parla di questo amore smisurato; è l’anima che parla di questa vocazione che si sviluppa in un pellegrinaggio in Dio, con Dio e per Dio; è l’anima che prega, invoca, annuncia, esalta, cura, custodisce e offre al lettore la chiave per immergersi in quello che Don Raffele non tanto vuole trasmettere, in quanto prima di tutto vuole dire di essere a sé stesso: Innamorato del Cielo e di Dio.
Con questa onestà intellettuale e vocazionale il Suo essere Innamorato del Cielo diventa quindi un’esortazione per tutti noi : “perché anche io non mi innamoro del cielo ?” potrebbe essere la domanda che ognuno porta in sé dopo aver letto le lodi al creato o dell’amore incarnato di Gesù vero Dio e vero Uomo per gli Uomini.
Ci sono tanti modi per dar voce all’anima: la musica, la predicazione, le opere di bene, il lavoro e non di meno il silenzio. Non ci sono forme perfette non c’è un modo più giusto di un altro e Don Raffaele lo tratteggia bene nelle Sue poesie.
Grazie Don Raffaele, perché con le tue poesie ti sei fatto Strumento di Dio per descrivere la Sua voce attraverso i tuoi canti.
Michele Taboni

giovedì 7 giugno 2018

EQUIPE: IL SERVIZIO NEI TRE GIORNI, L’ACCOMPAGNAMENTO


DI ARMANDO BONATO

Premessa:

L’ultimo impegno dell’équipe, prima di vivere l’esperienza dei tre giorni del Cursillo è la giornata dedicata al montaggio del Cursillo.
La giornata dovrebbe dividersi in due momenti:
  • il Ritiro Spirituale
  • il Montaggio
Il Ritiro Spirituale dovrebbe concludersi con la celebrazione della Santa Messa.
È compito del Direttore Spirituale programmare le varie fasi del Ritiro, che è preparatorio ai tre giorni del Cursillo e conclusione della preparazione umana e spirituale dei camerieri.
È opportuno mettere in risalto l’azione missionaria di tutta l’équipe, e aiutare tutti ad essere umili e coscienti strumenti dell’opera redentrice di Cristo.
È il momento utile per entrare nel clima del Cursillo e per avere una visione ampia di ciò che si è chiamati a vivere e a trasmettere.
Serve anche per avere idee e serenità per il lavoro da compiere nel pomeriggio: il montaggio del Cursillo, tenendo presente le indicazioni, i suggerimenti e il vissuto durante la preparazione.
Il lavoro di montaggio è per:
-       conoscere i candidati, attraverso lo studio delle schede/proposte presentate al Coordinamento Diocesano
-       seguire le indicazioni del Rettore e del Direttore Spirituale
-       essere attenti a quanto descritto dai proponenti ed eventualmente, se opportuno, dare qualche ulteriore suggerimento
-       questo lavoro serve perché in attesa del Cursillo tutti si concentrino a conoscere, pregare e fare intendenze per i nuovi fratelli
-       questa conoscenza tornerà utile nel lavoro di corridoio

Un tempo si diceva, adesso non lo so:
in questi tre/quattro giorni fissate nella mente i nomi dei partecipanti in modo che quando il Rettore assegna le stanze potete abbinare il nome alla persona e tutto sarà più facile nei tre giorni.

Il Servizio nei tre giorni:

I tre giorni del Cursillo hanno una importanza notevolissima che marca generalmente tutta l’esistenza dei partecipanti.
Il Cursillo è la comunicazione gioiosa dell’essere cristiano e questa comunicazione comporta da parte di tutta l’équipe – laici e sacerdoti:
  • la proclamazione di un messaggio
  • la partecipazione di una vita = della propria vita quotidiana
  • le condizioni in cui questa comunicazione avviene
Non possiamo dimenticare che il Cursillo è un elemento essenziale del Metodo del mcc.
Nei tre giorni l’équipe deve costantemente riflettere su:
cosa, perché, come dovrebbe essere proclamato e realizzato il Cursillo con le persone che sono presenti.
I tre giorni sono basati sulla ricerca della conversione, attraverso le vivenze dei Rollos e la testimonianza dell’équipe.
In tutti deve trasparire la gioia di vivere in Grazia.
Dagli occhi e dal volto sorridente si deve vedere la gioia e l’entusiasmo di servire Cristo in questo Cursillo.
L’équipe deve aiutare a rendere possibile l’incontro con Cristo e propiziare l’inizio di un processo di conversione:
cosciente, crescente, condivisa e quindi comunicante;
inoltre risvegliare il senso di amicizia che i nuovi devono vedere nell’équipe e come l’équipe si propone ai nuovi.
Le risorse necessarie per lo svolgimento del Cursillo sono:
-       la Grazia di Dio = principio e fondamento del Cursillo
-       l’équipe = incarna e proclama il messaggio
-       una determinata tecnica metodologica = creare un clima che faciliti l’incontro con Cristo
Nel Cursillo i nuovi devono riuscire a comprendere la testimonianza:
-       del Rollista di turno
-       dell’équipe dei Responsabili
-       della comunità cristiana, che è di supporto con le Intendenze
L’équipe deve dare la testimonianza di essere comunità.
La parola dell’evangelizzazione al Cursillo deve essere:
vissuta, sincera, sicura, forte, audace, lucida, gioiosa.
Tutti devono proclamare il messaggio con la propria vita, al di là del Rollo che si è chiamati a donare, dopo averlo fatto proprio.
L’essenziale per fare una proclamazione è vivere e assimilare il contenuto dei Rollos.
L’impegno di tutti i Responsabili del Cursillo è di diventare amici dei cursillisti per farli diventare amici di Cristo.
Questo impegno nei tre giorni si traduce in:
-       essere costantemente al loro servizio
-       interessarsi con discrezione delle loro problematiche
-       orientarli nei loro dubbi e nelle loro inquietudini
-       affiancarli nel loro cammino
-       essere testimoni vivi della presenza del Signore
-       presentarli al Signore con preghiera fiduciosa
I Responsabili dell’équipe:
-       accettano con semplicità la fiducia che la Chiesa ha posto in loro
-       si impegnano ad essere segni trasparenti della verità che proclamano
-       hanno la coscienza di essere stati scelti per essere strumenti di cambiamento
-       confidano nella forza del tabernacolo
Nei tre giorni l’équipe insegna a pregare, pregando.
La parola proclamata dall’équipe deve essere:
-       semplice = comprensibile a tutti
-       convinta = perché siamo strumenti nelle mani del Signore
-       gioiosa = un testimone deve avere sempre la capacità di sorridere
-       attuale = parliamo all’uomo di questo tempo
-       incarnata = si trasmette ciò che si vive quotidianamente
L’équipe è chiamata a vivere intensamente il Cursillo…come se fosse la prima volta.
Le vivenze sono un momento della propria vita alla luce del Vangelo.
Non sono importanti vivenze eclatanti o fatti straordinari, ma deve emergere la straordinarietà della vita ordinaria.


I momenti essenziali e importanti sono nel lavoro di corridoio, dove è necessario riuscire a creare un rapporto con i nuovi fratelli che consenta di:
-       conoscerli
-       comprenderli
-       ascoltarli
-       illuminare la loro intelligenza con messaggi di verità
Ascoltare è una dote importante per saper poi trasmettere ciò che di positivo serve perché possa vivere i tre giorni, senza patemi d’animo.
Un ultimo impegno che l’équipe ha è il saper vivere in decuria.
La decuria è la prima esperienza di gruppo che il corsista si trova a vivere.
E per i camerieri è di fondamentale importanza, perché da questa esperienza sarà più facile poi per i nuovi comprendere il valore della Riunione di Gruppo, presentata nel Rollo Assicurazione Totale.
Per i nuovi il Cursillo è il momento della discontinuità:
la separazione tra il modo di vivere “prima” e “dopo”.
È l’inizio di una nuova vita vissuta in Cristo, recepita attraverso la testimonianza credibile di laici e sacerdoti.

L’accompagnamento:

L’accompagnamento dei nuovi fratelli avviene nel Postcursillo, che inizia con la chiusura del Cursillo.
Già alla chiusura, dalle testimonianze, si può intuire il lavoro dell’équipe e del contributo donato a ciascuno dei partecipanti.
Il Postcursillo è parte determinante e chiave del metodo di evangelizzazione del mcc.
È il momento in cui si fanno realtà nella vita delle persone la proposta nuova e rinnovatrice presentata al Cursillo.
È qui che i nuovi possono verificare se quanto proposto dall’équipe è veritiera o se è stata solo una fase fine a stessa.
In effetti i nuovi vanno all’Ultreya per trovare le conferme.
I camerieri quindi sono chiamati a continuare la loro testimonianza.
Se succede diversamente sarà contro testimonianza e causa di defezioni anche per i nuovi.
I camerieri e i proponenti sono i primi responsabili dell’accompagnamento dei nuovi nel quarto giorno, affinché comprendano e vivano il messaggio del Cursillo che alla chiusura si concretizza in Cristo conta su di te.
Accompagnare i nuovi fratelli significa essere al loro fianco, senza oppressione, ma continuando a testimoniare la gioia di essere cristiani, di avere conosciuto Cristo e di condividere insieme la propria vita quotidiana nella normalità, ma con qualcosa in più, cioè con la Grazia di Cristo e la Sua fiducia.
Accompagnare i nuovi fratelli significa realizzare il Rollo Assicurazione Totale, usufruendo dei due mezzi che il movimento mette a disposizione ed offre gratuitamente: Riunione di Gruppo – Ultreya.
I camerieri e i proponenti devono saper infondere nei nuovi la funzione primaria del Postcursillo, che è:
rinnovare, accelerare, perfezionare la conversione dei partecipanti al Cursillo, perché la trasformazione degli ambienti si realizzerà solo nella misura della nostra conversione.
Accompagnare significa far sì che il Postcursillo renda possibile la scoperta, l’accettazione e l’occupazione responsabile del proprio posto nel mondo.
È importante far passare l’idea che quotidianamente ognuno si faccia la domanda: Sono al mio posto?
I nuovi cursillisti hanno bisogno di trovare una comunità nella quale siano capiti, aiutati e stimolati a crescere e a condividere la loro vita cristiana.
Al Cursillo dovrebbe passare l’idea che la Riunione di Gruppo è una necessità per proseguire il cammino appena iniziato e i camerieri devono essere impegnati in prima persona per realizzare questo importante passaggio.
La Riunione di Gruppo è il mezzo concreto per iniziare la vita comunitaria fra pochi e poi fra molti in Ultreya.
Accompagnare significa continuare l’amicizia creata al cursillo e condivisa con gli altri amici per la perseveranza a Cristo.
Accompagnare è condividere insieme la vita in Ultreya, che è l’aspetto più importante del metodo per la comunità.
I camerieri in Ultreya hanno il ruolo di incoraggiare, sostenere e aiutare i cursillisti, e i gruppi a continuare il processo di conversione personale e di impegno apostolico nel proprio ambiente.
I camerieri e i responsabili devono essere i primi ad arrivare in Ultreya per accogliere con gioia, entusiasmo ed amicizia sia i nuovi che gli altri, per creare il clima del terzo giorno del cursillo.
Con questo clima sarà più facile fare:
-       la Riunione di Gruppo con chi trovi
-       l’Ultreya – la Riunione delle Riunioni di Gruppo – dove con le testimonianze e il Rollo mistico tutti potranno ritornare nei propri ambienti ricaricati e testimoniare Cristo con convinzione.

Conclusione:

In questi due giorni abbiamo parlato del ruolo importante che hanno tutti coloro che sono scelti a trasmettere l’esperienza del Cursillo con la loro vita quotidiana, con la loro testimonianza di fede, con gioia ed entusiasmo di avere scoperto o riscoperto che Dio li ama e che, di conseguenza, si sentono disposti a condividere tutto sé stessi agli altri.
Abbiamo parlato:
di scelta, di chiamata, di formazione, di servizio e di accompagnamento.
Tutto questo implica:
responsabilità, disponibilità, amicizia, coerenza ad essere al servizio di Cristo, della Chiesa, del mcc, rispondendo alla propria vocazione di battezzati, trasmettendo ad altri il fondamentale cristiano.
Sentiamoci fortunati, amati da Cristo che con gioia alla chiusura del nostro cursillo il Direttore Spirituale ci ha spronati affermando che:
Cristo conta su di te!
Perciò ciascuno di noi è chiamato a compiere le Sue meraviglie.













Permettetemi di condividere con voi alcuni passi del Testamento Spirituale di Eduardo Bonnin per sentirci in sintonia con lui e anche perché noi siamo i suoi eredi e chiamati a continuare l’opera del mcc.
Sicuramente, credo che uno dei beni più grandi che io possiedo è la certezza di sapere in cosa consiste l’autentico Cursillo di Cristianità, così come il Movimento che da esso scaturisce.
E so anche, per comprovata esperienza, che quando ciascun tassello che lo compone: Precursillo, Cursillo, Postcursillo, raggiunge la sua finalità, solo allora risponde con precisione perfetta alla sua motivazione che non è altro che cercare di ottenere che la Buona Novella del Vangelo raggiunga il numero maggiore possibile di persone e in particolar modo quelli più lontani.
La conoscenza del mcc è il bene più importante che io posseggo e credo che la miglior cosa che io possa lasciare a quelli che verranno dopo di me è mettere per iscritto, nei minimi dettagli, in cosa consiste, quale è la sua finalità e quali sono gli obiettivi che deve perseguire detto Movimento.
La Riunione di Gruppo e l’Ultreya sono nate perché i cursillisti siano disposti a vivere nell’amore di Cristo nello stesso luogo dove Dio li ha piantati, che è il luogo dove possono dare il frutto maggiore.
Quando invece vengono sradicati dal loro ambiente e li si carica di obblighi collaterali, il loro entusiasmo diminuisce e può anche capitare che alla fine questo si spenga.
Il Cursillo esige di restare radicato nella realtà.
Le Idee Fondamentali, nella loro prima edizione, raggiungevano bene il loro obiettivo: far conoscere il “per cosa” ed il “perché” dei cursillos, la loro mentalità, la loro strategia, la loro finalità; il tutto elaborato da persone che conoscevano e amavano il Movimento e non avevano l’ossessione di voler comandare ma solo di servire.

Noi abbiamo questa grande eredità che ci ha donato Eduardo Bonnin.
Per continuare questa preziosa opera per il bene delle persone, della chiesa e del mondo, dobbiamo essere convinti che Cristo ci chiede di essere donne e cristiane - uomini e cristiani
contenti – convinti – credibili – coerenti
vivendo e impegnandoci in questo umile, piccolo ma prezioso strumento che è il Cursillo.

Ritornando al nostro impegno sforziamoci a dare una risposta
alla domanda:
quale è il mio posto nel mcc?
sono veramente al mio posto?


                                                                            




sabato 2 giugno 2018

EQUIPE: LA SCELTA, LA CHIAMATA, LA FORMAZIONE


Di ARMando Bonato  

Introduzione:

Un breve saluto ai partecipanti...

I Responsabili Territoriali mi hanno invitato a riflettere con voi sull’équipe del Cursillo.
Penso sia una tematica utile per meglio vivere e condividere l’esperienza dei tre tempi del Cursillo.
D'altronde noi abbiamo sempre sentito, quando si parla del mcc, che dei tre tempi: Precursillo, Cursillo, Postcursillo, quello che maggiormente funziona è il Cursillo, proprio per l’impegno e il contributo umano e spirituale donati dall’équipe, che si prepara per un certo periodo offrendo intendenze, tempo, studio, condivisione e amicizia.

Premessa:
In questo contesto desidero fare una premessa per stimolarci a compiere nel migliore dei modi il nostro servizio nel mcc.
Tutti dobbiamo essere a conoscenza della finalità del mcc:

sabato 26 maggio 2018

SANTISSIMA TRINITA' DI P. FERNANDO ARMELLINI


La gioia di scoprire l’arcano mistero

Non abbiamo l'esclusiva della fede in Dio, ma l'affermazione che, nell'unico Dio, esiste una paternità, una filiazione e un dono d'amore è specifica del cristianesimo. 
Con un termine astratto, non biblico e certo inadeguato, chiamiamo questo mistero Trinità.
La rifiutano gli ebrei che, nella preghiera del mattino e della sera, ripetono: «Il Signore è uno solo» (Dt 6,4-5); non l'accettano i musulmani, per i quali solo «Allah è grande e Maometto è il suo profeta».
Noi parliamo di mistero, non nel senso di realtà oscura, incomprensibile e, se intesa male, anche contraria alla ragione, ma di ricchezza di vita infinita dell'unico Dio; trascende ogni comprensione e progressivamente si svela all'uomo per introdurlo nella pienezza della sua gioia.
Sarà possibile all'uomo sondare questo imperscrutabile segreto? 
Un saggio, vissuto al tempo di Gesù, asseriva: «A stento ci raffiguriamo le realtà terrestri, scopriamo con fatica quelle a portata di mano; ma chi può rintracciare le cose del cielo?» (Sap 9,16).
Per penetrare nel mistero di Dio i musulmani hanno il Corano dal quale ricavano i novantanove nomi di Allah; il centesimo rimane indicibile, perché l'uomo non può comprendere tutto di Dio.
Gli ebrei scoprono il Signore attraverso gli avvenimenti della loro storia di salvezza, meditata, riscritta e riletta per secoli, prima di essere consegnata definitivamente al popolo, e molto tardi, nei libri santi.
Per i cristiani il libro che introduce alla scoperta di Dio è Gesù Cristo. Egli «è il libro aperto a colpi di lancia», è il Figlio che, dalla croce, rivela che Dio è Padre e dono d'Amore, Vita, Spirito.

Prima lettura (Dt 4,32-34.39-40)
Mosè parlò al popolo dicendo:

sabato 19 maggio 2018

CONVIVENZA TERRITORIALE DI STUDIO – TERRITORIO 1- LA DOMENICA

Click to play this Smilebox slideshowIII° GIORNO – LA DOMENICA – I SALUTI
La domenica è iniziata con una buona colazione, poi le lodi e la seconda relazione del coordinatore nazionale Armando Bonato sul tema “L’equipe: Comunità Orante: il servizio nei tre giorni, l’accompagnamento”.
Il coordinatore, concludendo a detto:
  i responsabili devono essere i primi ad arrivare in Ultreya per accogliere con gioia, entusiasmo ed amicizia sia i nuovi che gli altri, per creare il clima del terzo giorno del cursillo.
Con questo clima sarà più facile fare:
-      la Riunione di Gruppo con chi trovi
-      l’Ultreya – la Riunione delle Riunioni di Gruppo – dove con le testimonianze e il Rollo mistico tutti potranno ritornare nei propri ambienti ricaricati e testimoniare Cristo con convinzione”.
La relazione ha avuto una appendice sul tema trattato il sabato, che ha approfondito il tema della “Scuola Resposabili” centro pulsante, operativo e propositivo dell’Associazione e quindi del movimento.
L’argomento ha monopolizzato il successivo lavoro dei gruppi e le varie relazioni degli stessi. 
Poi gli interventi di chiusura dei responsabili territoriali, particolarmente efficace quello del coordinatore Francesco Castano.
Santa Messa, pranzo… infine i saluti.


PS. Nella pagina “PDF” potete scaricare il file che riporta per intero la seconda relazione del Coordinatore Nazionale Armando Bonato.

Luigi Majorca