mercoledì 16 maggio 2018

CONVIVENZA TERRITORIALE DI STUDIO – TERRITORIO 1 - IL SABATO

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 SABATO, II°  GIORNO
Dopo la celebrazione delle lodi e della S. Messa, P. Luigi Saladdino, animatore spirituale territoriale, ha regalato ai presenti un rollo spirituale dal titolo “Le Beatitudini icona di Cristo”. A seguire i lavoro dei cinque gruppi, le relazioni sul tema ascoltato ed il pranzo.

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Alle 16, Il coordinatore nazionale, Armando Bonato, ha trattato con assoluta lucidità il tema “Comunità orante: La scelta, la chiamata, la formazione”. La relazione, frutto di un evidente studio approfondito e di tanta esperienza, ha chiarito, tra l’altro:
  L’avvenire del mcc risiede in gran parte nella selezione dei candidati, seguendo questa indicazione:
·       non molti, ma i migliori
·       non masse, ma piccole e scelte élite
·       non vagoni, ma locomotive
·       non i cattivi o i buoni, ma le persone più efficaci con inquietudine divina e umana, con capacità di influenzare nel loro ambiente per le loro qualità umane
·       al mcc non serve chiunque, ma certe donne e certi uomini.
A questi l’équipe deve essere preparata a portare la propria testimonianza di vita.”

PS. Nella pagina “PDF” potete scaricare il file che riporta per intero la prima relazione del Coordinatore Nazionale Armando Bonato.



martedì 15 maggio 2018

CONVIVENZA TERRITORIALE DI STUDIO – TERRITORIO 1

Click to play this Smilebox slideshowL’ARRIVO

Nella splendida cornice della città di Troina, “Civitas Vetustissima”, ospiti della  “Cittadella  dell’Oasi”,  si è svolta la convivenza territoriale di studio  dell’Associazione dei Cursillos di Cristianità in Italia del Territorio 1 (Sicilia) nei giorni dal 10 al 13 di maggio.
La prima giornata è stata dedicata ai sacerdoti venuti dalle varie diocesi siciliane, mentre i laici  si sono presentati, come previsto, alle ore 15 del venerdì 11 maggio.
Dopo la celebrazione Eucaristica presieduta dall’animatore spirituale nazionale, P. Matteo Borroni e i saluti di benvenuto del coordinatore territoriale, Francesco Castano, i presenti hanno ascoltato la bellissima relazione spirituale di P. Matteo sul tema “La Vita nuova in Cristo”.
Sono seguiti, la foto collettiva, i lavori di gruppo, la cena e le relazioni sul tema trattato.
Luigi Majorca

P.S. Prossimo post la giornata di sabato. A seguire l’ulteriore post della giornata di domenica con tante foto.

 

lunedì 7 maggio 2018

CORREZIONI NON COMUNICATE

Si comunica che contrariamente da quanto previsto negli eventi programmati del sito nazionale, il prossimo Coordinamento Nazionale  di Maggio e l'Assemblea Nazionale si terranno entrambi presso il "Carmelo di Sassone" località Ciampino ROMA.

Il Cineforum organizzato dall'ultreya di Augusta previsto per il 18 maggio si terrà il 25 maggio.

sabato 5 maggio 2018

P. Fernando Armellini - Biblista


Sesta domenica di Pasqua.
Siamo amati, per questo amiamo.


Baal, il grande dio adorato in tutto l'antico Medio Oriente, era il signore della pioggia, il «cavaliere delle nubi» dal quale dipendeva la fecondità dei campi e degli animali. A lui bruciarono incenso e piegarono le ginocchia anche gli israeliti, suscitando la gelosia del Signore e lo sdegno dei profeti. 
Nella Bibbia, il suo nome compare spesso accompagnato da quello di un luogo - Baal-Safon, Baal-Peor, Baal-Gad... - corrispondente al monte su cui sorgeva il santuario in cui era venerato. Come lui, anche le altre divinità di tutta quell'area geografica erano identificate con il nome del luogo dove i devoti si recavano per rendere loro culto.
In questo ambiente culturale, sorprende che gli israeliti concepissero il loro Dio come colui che lega il proprio nome non a un luogo, ma a delle persone: «Io sono il Dio di tuo padre - dichiara a Mosè - il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe» (Es 3,6); «Io sono con te - ripete spesso al suo popolo - non smarrirti, perché io sono il tuo Dio» (Is 41,4).
Israele aveva compreso che il Signore legava il suo cuore all'uomo, che si prendeva cura del suo popolo, tuttavia lo immaginava anche pronto a castigare «la colpa dei padri nei figli e nei figli dei figli, fino alla terza e quarta generazione» (Es 34,7). 
Aveva contemplato l'opera delle sue mani, ma non aveva ancora visto il suo volto di Emmanuele - Dio con noi - e, soprattutto, non aveva ancora scoperto il suo cuore.
Il discepolo che, durante la cena, reclinò il suo capo sul petto del Signore, ci ha rivelato che Dio è amore, solo amore e che chiunque ama è da lui generato.
C) Per interiorizzare il messaggio, ripeteremo:
«Quando comprenderò l'Amore,
imparerò ad amare».



Prima lettura (At 10,25-27.34-35.44-48)
25Mentre Pietro stava per entrare,

lunedì 30 aprile 2018

CINEMA CHE PASSIONE

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 ANCORA CINEFORUM
Il 28 aprile del 2018, al “Centro Utopia” di Augusta  si è svolto il quarto incontro del CINEFORUM,  un progetto che mira a fornire alla Scuola Responsabili la possibilità di utilizzare il cinema come strumento didattico e pedagogico, a sostegno della progettata ordinaria programmazione. 

Una bella commedia, quella proiettata, stimolante e provocatoria, che ha polarizzato l’attenzione sulla protagonista dando luogo ad un serie di interessanti riflessioni.

Ampia condivisione sui tanti temi trattati dal film, caratterizzati sui cambiamenti inaspettati di un particolare modo di vivere.
Appianati difficili rapporti tra padre e figlia, da tempo compromessi, dolorose separazioni ricomposte, donna in carriera consapevole di una vita sbagliata, ambiente di lavoro difficile, il tutto in un contesto proprio della vita americana nella quale i valori della famiglia sono sempre più compromessi.

Terminata la proiezione si è passati alla consueta cena condivisa, preparata dalle solite generose donne cursilliste  instancabili nell’approntare piatti invitanti.

Luigi Majorca

sabato 28 aprile 2018

P. Fernando Armellini - Biblista

Quinta Domenica di Pasqua 
Chi appartiene a Cristo?
«Fuori della chiesa non c'è salvezza». È celebre questa affermazione, pronunciata nel III secolo da Cipriano, vescovo di Cartagine, e non sempre interpretata nel modo corretto.
Molti cristiani in passato hanno commesso l'errore di identificare il regno di Dio con l'istituzione ecclesiale cui appartenevano, hanno ostentato arroganti sicurezze, coltivato pregiudizi nei confronti delle altre religioni e definito gli altri impuri e lontani.
 Nei casi più aberranti sono anche ricorsi alla forza per costringere alla conversione e al battesimo.
Chiesa e regno di Dio non combaciano.
Ci sono zone d'ombra nella chiesa che si autoescludono dal regno di Dio, perché in esse alligna il peccato e ci sono margini enormi al di là dei confini della chiesa che rientrano nel regno di Dio, perché vi agisce lo Spirito.
«Praticante» non equivale a «inserito nel corpo di Cristo».
«Credente» non è colui che si limita alle pratiche religiose: messa, sacramenti, preghiere, devozioni, ma chi, a imitazione di Cristo, pratica la giustizia, la fraternità, la condivisione dei beni, l'ospitalità, la fedeltà, la sincerità, il rifiuto della violenza, il perdono dei nemici, l'impegno per la pace.
La linea di demarcazione fra chi appartiene e chi non appartiene a Cristo non passa nel campo del sacro, ma in quello dell'amore all'uomo e «chiunque pratica la giustizia, a qualunque popolo (e religione) appartenga, è accetto a Dio» (At 10,35).
C) Per interiorizzare il messaggio, ripeteremo:
 «Ovunque germogliano l'amore,
la gioia, la pace e il perdono,
lì è presente lo Spirito del Risorto».

Prima lettura (At 9,26-31)
In quei giorni Paolo,

venerdì 27 aprile 2018

TRA AMICI

Click to play this Smilebox slideshowIl 25 aprile 2018,  abbiamo trascorso una giornata fuori porta tornando, dopo tani anni, nella villa di Carmelo  vicino Palazzolo, in aperta campagna, lontano da rumori, dalla confusione e dal caos della città…… per stare “Tra Amici”.

Ad accoglierci il fratello Carmelo e la sorella Olga,  due simpatici proprietari di un “podere”, diventato nel tempo luogo di tante riunioni ed di allegre giornate e dove spesso il contatto con la natura ci regala uno stato di assoluta rilassatezza, un modo di vivere in armonia con ciò che ci circonda.  
 
Con i nostri amici abbiamo deciso di  gustare sapori genuini e prodotti di stagione.  

E’ stato veramente un bellissimo pranzo ideato, organizzato e sapientemente cucinato dagli  “Amici".
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Il pranzo, nato come momento di 
festa, è diventato occasione di incontro tra vecchi cursillisti, desiderosi di ritrovarsi anche per festeggiare il compleanno dell’amico Carmelo, in ottima salute nonostante l’età.  
Luigi Majorca

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martedì 24 aprile 2018

QUESTO EVENTO LASCERÀ UN SEGNO INDELEBILE NELLA NOSTRA STORIA

“LA VISITA DI PAPA FRANCESCO SULLA TOMBA DI DON TONINO BELLO”. Di Nando Rosato

20 aprile 2018, un venerdì di primavera, una data indimenticabile, un entusiasmo incontenibile per Alessano e per tutto il sud Salento. Una data che ricorda i 25 anni dalla morte di Don tonino Bello e la presenza straordinaria di un Papa straordinario in Alessano. Se Madre Teresa fu “la matita nelle mani di Dio”, don Tonino potrebbe essere la “penna”, di quelle ordinarie, che costano poco ma con cui si possono scrivere grandi capolavori.
La sera del 1° aprile, giorno di Pasqua nel piazzale della cattedrale di Ugento, fu celebrata la Passione di Cristo con personaggi di Ugento alla presenza del  Vescovo Mons. Vito Angiuli e di tutta la popolazione.
Come sempre la rappresentazione fu toccante perché nelle varie fasi, vi furono intermezzi di parole ed azioni fatte da don Tonino durante la sua vita. Ma, ancora più toccante fu la parte finale, quando apparve sul palco Trifone Bello (fratello minore di don Tonino), vestito  con gli abiti da vescovo di suo fratello.

Il cuore dei presenti, compreso me, sussultò sia per la fantastica rassomiglianza con don Tonino e sia per le parole che aggiunse leggendo un dattiloscritto. Gli applausi furono interminabili. Il ricordo resterà indelebile per tutti i presenti.
Click to play this Smilebox slideshowIn occasione della visita del Papa, quanta gente ha mosso don Tonino. Delle ventimila persone presenti, ognuno ha un ricordo, un aneddoto, un incontro che in qualche modo ha migliorato la sua vita. Franco Cirò, già Cancelliere della Pretura di Ugento, racconta che quando don Tonino giocava al calcio con i seminaristi, spesso si metteva in porta.
Quando don Tonino  tirava in porta, se Franco Cirò riusciva a parare, gli bruciavano le mani per la potenza del tiro. Don Tonino era anche un grande comunicatore. La gente stava ore............