Carità ed azione apostolica.
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L’amore è
dono gratuito che nostro Signore, amore e verità, offre ad ogni uomo. Il seme
dell’amore è depositato nell’intimo del cuore umano. Varie circostanze possono,
talora, impedirne
la germinazione o
possono dargli direzioni sbagliate, verso il potere, la ricchezza, i vari idoli,
invece che verso Dio e il prossimo.
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L’amore nessuno
se lo può dare da se stesso perché per farlo dovrebbe già possederlo.
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L’amore non
può essere nascosto perché è diffusivo, si espande, contagia, opera frutti. Chi
ha ricevuto la Parola ed è stato illuminato dalla fede non può egoisticamente
trattenerla per sé, egli è spinto a comunicare, a dare testimonianza.
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Ma ci si può
imporre di amare? L’amore non è soltanto un sentimento, è anche volontà, è
anche intelletto. Certamente posso impegnarmi a favore della giustizia, del
rispetto dell’altro, che sono già misure minime per la costruzione di un mondo
migliore; da questi impegni la carità che eccede la giustizia può anche
germogliare perché il Signore non è mai lontano dai nostri travagli interiori,
dai nostri sforzi. La Parola,, i sacramenti, l’azione faranno il resto. “Nel servizio agli altri ognuno guadagna fino in fondo il
proprio essere”. Lumen fidei…………
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Se non mi
prendo cura di chi mi è prossimo non posso evangelizzare perché evangelizzare è
proporre la vita e l’insegnamento del Signore Gesù che nell’amore fu testimone
fino alla morte.
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L’amore è strettamente congiunto
all’azione apostolica, alla evangelizzazione.
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Colui che ha
fatto la conoscenza del Signore, se ne è innamorato, vive nel contatto
quotidiano con Lui è la persona più predisposta alla evangelizzazione in quanto
la sua gioia rende la sua azione completamente credibile.
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Quando si
dice che il cristiano ha il dovere di evangelizzare non si afferma che ne ha
l’obbligo a prescindere dalla sua situazione spirituale, dalla sua vicinanza
col Signore; non si evangelizza facendo lezioni di teologia, di esegesi
biblica, di storia del cristianesimo. Anche un non credente può farlo.
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Come non si
ama per dovere, così non si proclama la
Parola del Signore e le sue meraviglie solo per compiere una prescrizione di
legge. Siccome ti manifesto il mio amore, siccome manifesto nelle azioni la
verità di ciò che proclamo, è probabile che tu mi segui. L’amore che a me viene
da Dio e che io riverso in te, concretamente diventa la migliore credenziale
della mia parola evangelizzante.
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Dice
Benedetto XVI nella sua enciclica Deus caritas est al n.31 c “ Il cristiano sa quando è tempo di parlare di Dio e quando
è giusto tacere di Lui e lasciar parlare solamente l’amore”.
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Annunciare
Gesù Cristo, contribuire alla costruzione del suo Regno è anche promuovere lo
sviluppo umano. Per amore annuncio Gesù e con Lui promuovo lo sviluppo
dell’uomo, l’affermazione della sua dignità. Dice Paolo VI nell’enciclica
Populorun progressio che l’annuncio di Cristo è il primo e principale fattore
di sviluppo. Spesso ci sfugge la portata del cristianesimo ai fini della
promozione dell’uomo, della sua dignità.
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Nella
costruzione della civiltà europea il cristianesimo ha dato un grandissimo
contributo.
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L’azione
missionaria nei Paesi in via di sviluppo non si è limitata alla
evangelizzazione, ma assieme ad essa ha inoculato semi di civiltà, promuovendo
progresso, opere benefiche e affermazione della dignità dell’uomo.
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