E' Stato il
giorno più ricco e straripante del ritiro. Originali e poco conosciuti gli aspetti trattati dal teologo Fra Salvatore
Callari nella sua relazione
sulla povertà e sulla conversione di S. Francesco di Assisi.
sulla povertà e sulla conversione di S. Francesco di Assisi.
Dopo il
pranzo, l'Adorazione Eucaristica ha preceduto e preparato i corsisti alla
visione di un inedito filmato dai forti toni sull'emigrazione, "Africani
in Italia", commentato dal giornalista e scrittore Giorgio
Càsole
La cena
preparata dai volontari ha chiuso una bella ed impegnativa giornata.
Luigi Majorca
Sintesi della relazione del teologo Fra Salvatore Callari.
....Affrontare una tematica del genere, quale la
povertà nel suo rapporto con l’assisiate, significherebbe non affrontare un
argomento qualsiasi o un aspetto importante dell’esperienza di Francesco
d’Assisi, ma sicuramente scendere necessariamente fin dentro il dinamismo
della sua conversione che ebbe origine dall’incontro con chi la
personificava: il lebbroso.
...nel suo Testamento (il Grande), lascerà non un sfogo, tipico di un uomo morente (morirà da lì a tre giorni dopo!), ma parole ben meditate e ricche della sua esperienza spirituale e carismatica, tracciando così una memoria sulle cose essenziali per la loro identità. A tal proposito, l'Incipit risulta essere altamente significativo:
...nel suo Testamento (il Grande), lascerà non un sfogo, tipico di un uomo morente (morirà da lì a tre giorni dopo!), ma parole ben meditate e ricche della sua esperienza spirituale e carismatica, tracciando così una memoria sulle cose essenziali per la loro identità. A tal proposito, l'Incipit risulta essere altamente significativo:
Il Signore concesse a
me, frate Francesco, d’incominciare così a far penitenza poiché, essendo io nei
peccati, mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi; e il Signore stesso mi
condusse tra loro e usai con essi misericordia. E allontanandomi da essi, ciò che mi
sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza di anima e corpo. E di poi, stetti un
poco e uscii dal mondo.
Per
Francesco il cambiamento decisivo della sua vita è legato a un incontro. Non
l’incontro con un sapiente, o con un uomo spirituale, o con qualcuno che
avrebbe orientato la sua vita, ma con un lebbroso (o un gruppo di lebbrosi!),
cioè con un gruppo di uomini e donne marginali, che vivevano nei pressi di
Assisi, fuori dalle mura della città. In tutto questo egli vede l’iniziativa di
Dio “IL SIGNORE MI CONDUSSE DA LORO”
Nel ricordo del Testamento, il Poverello afferma con chiarezza che quell’incontro trasformò “l’amaro che egli provava in dolcezza d’animo e di corpo”perché quella povertà, malattia e miseria, rivelarono a Francesco (verbo da lui molto usato) un mondo sommerso, una condizione di vita, una scoperta di una verità che libera....".
Nel ricordo del Testamento, il Poverello afferma con chiarezza che quell’incontro trasformò “l’amaro che egli provava in dolcezza d’animo e di corpo”perché quella povertà, malattia e miseria, rivelarono a Francesco (verbo da lui molto usato) un mondo sommerso, una condizione di vita, una scoperta di una verità che libera....".
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