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Questo
film ci è riuscito sotto vari aspetti.
In primo luogo l'aspetto
documentaristico lo rende una testimonianza storica che rilegge con
straordinaria veridicità gli anni del 1841 in America, anni caratterizzati da un’enorme ondata
di negazione dei diritti civili
inviolabili delle minoranze di colore.
In secondo luogo é ben riuscito l’aspetto di rappresentare la straordinaria sofferenza di chi si trova a dover subire le conseguenze della schiavitù, idealmente attualizzandola nel contesto post-moderno.
In secondo luogo é ben riuscito l’aspetto di rappresentare la straordinaria sofferenza di chi si trova a dover subire le conseguenze della schiavitù, idealmente attualizzandola nel contesto post-moderno.
E'
seguito un ampio dibattito che potremmo dire più emotivo che razionale. La
vastità e complessità del problema attuale che riguarda la discriminazione
degli uomini di colore e la loro emigrazione é
legata in un certo senso al grado
di istruzione sociale ricollegato all’apertura mentale di un popolo. Il rifiuto della discriminazione è
inscindibilmente legato alle sensazioni più profonde dell’animo umano;
bisogna sentirlo più che comprenderne la necessità.
La
partecipazione all'evento é stata modesta per la concomitanza di altri
importanti appuntamenti.
Luigi
Majorca