domenica 29 marzo 2015

LA DITTATURA DEL RELATIVISMO

 Il mondo di oggi, i media in particolare, tentano di imporre la convinzione che non vi è alcuna verità oggettiva. Una persona che decide di vivere in conformità alla verità oggettiva, come il cristiano, viene guardata con sospetto o con disprezzo o peggio deve essere uccisa.
È il mondo dominato dai media e dalla propaganda dell'odio. La Chiesa stessa é dominata dai mezzi di comunicazione che decidono di fare passare un concetto piuttosto che l’altro, una verità piuttosto che un'altra. 
Oggi é tutto relativo, esistono  molte verità e ciascuna di queste é vera ed é rispettabile, così  se una moltitudine decide che Dio non esiste, é sufficiente un tam ... tam... dei media ed ecco una nuova verità che andrà per la maggiore, che andrà  di moda ..."Dio non esiste", siamo tutti finalmente liberi.
I Cristiani navigano in questo mare su una barca fragile ed insicura, é sufficiente un'onda poco più alta  per farla rovesciare.
Sulla "Dittatura del Relativisno" si sono soffermati sia Benedetto XVI che Papa Francesco, Benedetto XVI chiama la “dittatura del relativismo” quella che lascia ognuno come misura di se stesso e mette in pericolo la convivenza tra gli uomini. Papa Francesco sostiene, in continuità con, papa ratzinger che la dittatura del relativismo è una povertà,  povertà  intesa come il vedere se stessi e il proprio bene indipendentemente dagli altri. Aggiunge: “Avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare ‘qua e là da qualsiasi vento di dottrina’, appare come l’unico atteggiamento all’altezza dei tempi odierni. Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie. Noi, invece, abbiamo un’altra misura: il Figlio di Dio, il vero uomo. É lui la misura del vero umanesimo. ‘Adulta’ non è una fede che segue le onde della moda e l’ultima novità; adulta e matura è una fede profondamente radicata nell’amicizia con Cristo”.
Luigi Majorca


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