lunedì 3 ottobre 2016

LA RUBRICA DI MARCO BAUDO


Oggi, lunedì 03 ottobre 2016, ho incontrato i miei fratelli cursillisti di Augusta nell’incontro settimanale c.d. Ultreya. Quest’anno ho partecipato al 50° Cursillos Uomini, così per “caso”. Non conosco esattamente le regole di questo movimento di Cristianità ma la funzione dell’Ultreya, alla quale si partecipa dopo il rientro dal corso, dovrebbe essere, appunto, quella di aiutare i nuovi corsisti alla comprensione. Al momento ascolto in silenzio, d'altronde, quando si ignorano certe cose, quando non le si conoscono in maniera adeguata e sufficiente, non ci si dovrebbe arrogare la libertà di esprimere giudizi.
Questa sera ho sentito parlare, tra l’altro, delle regole del “Cursillos” e della opportunità di attenersi ad esse. Ritengo che
sul piano dei doveri sia necessario essere sottoposti all’osservanza di regole tassative, lo impone il bisogno di rendere armonica la convivenza ma, sul piano concettuale, l’uomo, l’obbedienza la deve trovare dentro di sé, nel suo intimo, nel suo io, con una motivazione che la approvi.
Alla coscienza non possono essere imposti limiti e condizionamenti. A questo proposito, mi piace ricordare i famosi versi che Dante mise in bocca ad Ulisse quando incitò i suoi uomini a proseguire il viaggio verso Itaca: “fatti non fummo a viver come bruti ma per seguir virtude e conoscenza”. Un invito alla ricerca della verità per acquisizione di coscienza e non per mera subalternità spirituale.
Voglio concludere queste brevi riflessioni con l’augurio, a me stesso e a tutti i lettori della rubrica, che la partecipazione all’Ultreya, ovvero al “quarto giorno”, possa, con questi presupposti, durare tutta la vita.

Marco Baudo.

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